Immerso nei boschi di querce secolari, il castello racconta la sua storia tra leggende, archeologia e natura
Il Faro on line – Immerso nei boschi di querce secolari, il castello di Torre in Pietra racconta la sua storia tra leggende, archeologia e natura. A pochi chilometri un sito paleolitico testimonia le antiche origini della zona, frequentata poi anche nelle epoche successive, fino all’epoca romana dove su una antichissima carta topografica, viene indicata proprio nel luogo del castello vicinissimo all’antica Aurelia romana, una localita’, Bebiana, probabilmente una grande villa e centro agricolo appartenuto alla gens Baebio, come si evince anche da alcune iscrizioni funerarie rinvenute in zona.
Si dice che la martire S.Bibiana sia nata proprio in questo luogo. Nel medioevo appare su carte antiche come un casale fortificato in corrispondenza del vicinissimo e più antico abitato medievale di Castiglione delle Monache frequentato già dal IX Sec. D.C., edificato su un pianoro con ripide pareti, dove ancora ne rimangono i resti delle mura, le torri, la rocca i silos-granai ricavati nella roccia ,abbandonato intorno al XV secolo e usato come cava edilizia per il nuovo castello. Il casale ubicato nella vallata, si trasforma gradualmente nell’attuale castello seicentesco con tanto di fossato, mura, torri, di cui una altissima(ancora abitata!), proprio per avere maggiore visione con le torri costiere di avvistamento, Torre Pagliaccetto e Torre di Palidoro.
Torre Pagliaccetto (in antico Torre Petris) , fu la residenza di Pagliaccetto, mago e fattore dei principi Falconieri ,che come narra la leggenda, sfidato a gara da un certo Pocaciccia porcaro, a tracciare un solco fino al mare aggiogando un toro, perse tradito dai suoi 99 folletti con conseguente tragica maledizione. Il casale fortificato e il sito di Castiglione appartenuto nel XII secolo alla famiglia nobile e ricca famiglia romana dei Normanni Alberteschi fu poi degli Anguillara,Orsini,Peretti e Falconieri che nel 700′ lo ristrutturarono per mano dell’architetto Ferdinando Fuga e fecero dipingere i stupendi saloni e la chiesa, al pittore romano Pier Leone Ghezzi. Dopo secoli di abbandono il Senatore Luigi Albertini restaurò il castello e bonificò i terreni creando una grande azienda agricola modello.
Attualmente tutta la proprietà appartiene alla famiglia Carandini. In questo luogo e esattamente al quarto piano dell’alta torre del castello, alloggiava presso la stazione dei Carabinieri, il Vice Brigadiere Salvo D’Acquisto, prima di essere prelevato e condotto alla Torre di Palidoro. Adiacente al castello nella cantina scavata direttamente nella roccia, che produce ottimo vino biologico, durante uno scavo di ampliamento nel 1938, fu rinvenuta una zanna di elefante antico purtroppo poi trafugata dai nazisti.
VISITA GUIDATA. Lunedì 7 dicembre ’15, visita guidata alla cantina del castello, ai giardini, alle sale interne, alla chiesa e all’abitato medievale di Castiglione.
APPUNTAMENTO: h 8,45 presso la cantina del castello. Ingresso libero (contributo facoltativo per l’associazione).
Per prenotazione: Gruppo Archeologico del Territorio Cerite tel. 0766 571727 – Martedì-Giovedì- Sabato- dalle 10,00 alle 12,00. E.mail :segreteria@gatc.it www.gatc.it