Sanità, Pd: Riflessione sugli arresti di camorra nel territorio e in Lombardia

17 febbraio 2016 | 14:05
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Sanità, Pd: Riflessione sugli arresti di camorra nel territorio e in Lombardia

Il Partito: “Dobbiamo assolutamente alzare il tiro nel contrasto a questi fenomeni”

Il Faro on line – “Il giorno delle manette. Martedì 16 febbraio verrà ricordato così, per due fatti clamorosi che hanno riempito i teleschermi e le cronache nazionali: la maxioperazione della Dia sul territorio contro la camorra e gli arresti eccellenti alla Regione Lombardia sul fronte della sanità. Sanità appunto: localmente un nodo dolente, all’ombra della Madonnina invece terreno fertile per “favori e mazzette” – dichiara il Partito Democratico.

“Siamo perfettamente allineati col Forum della legalità del Pd Provincia di Roma – prosegue il comunicato – i sequestri di ieri confermano la pericolosità della presenza strutturata della camorra nel territorio litorale a nord di Roma e di come questa strozza i nostri cittadini tra usura e investimenti con proventi illeciti. Dobbiamo assolutamente alzare il tiro nel contrasto a questi fenomeni!.

Fenomeni che hanno oltrepassato il Garigliano, un tempo confine naturale, armati della lupara bianca del business per insidiare le attività produttive. In questo “mandamento” è nato un fattore nuovo, allarmante e cioè la nascita di “cosche” indigene formate  da gente del luogo. I tentacoli di questa piovra sono ormai ovunque lungo tutto lo Stivale, abilissimi nel fiutare la “ciccia”, gli affari dove poter mettere le mani. Crisi, depressione economica, mancanza di liquidità e tutto ciò che può mettere in affanno un’attività commerciale o un’azienda sono gli alleati ideali della multinazionale dell’illegalità, coi bilanci in attivo, pronta ad intervenire per il possesso di un bene legale che copra altri interessi di dubbia natura”.

“Leggiamo che gli arrestati avevano accumulato “un patrimonio che ammonta a 100 milioni di euro, sequestrato dalla Dia di Roma a cinque personaggi di ‘fama criminale’, responsabili di un vasto sistema di usura e gioco d’azzardo sul litorale romano. Il decreto di sequestro, emesso dai giudici Muntoni, Amadori e Patarnello, ed eseguito dagli uomini del Centro Operativo Dia di Roma, con i Carabinieri, sia a Civitavecchia che a Olbia e a Santa Teresa di Gallura, riguarda i beni di cinque soggetti, tutti residenti a Ladispoli, ritenuti responsabili della gestione ‘di ingenti patrimoni riconducibili ad un vasto sistema di usura’ nei confronti di imprenditori locali in crisi economica, molti dei quali anche a causa del gioco d’azzardo, incoraggiato dagli stessi usurai” – sottolinea il Pd.

“Diciamo con forza basta ai soggiorni obbligati e condividiamo la preoccupazione del Sindaco di Ladispoli Crescenzo Paliotta che afferma: ‘Stiamo valutando la possibilità di costituirci parte civile per la tutela dell’immagine della nostra Città che, ripetiamo, è del tutto estranea  a questo tipo di fenomeno’. Per quanto riguarda le manette lombarde in ambito alla Sanità pubblica, non possiamo fare a meno di un confronto: mentre qui da noi i Sindaci del territorio reclamano un ‘equo trattamento’ contro i tagli al Fondo di Solidarietà Comunale perché la mancata erogazione dei finanziamenti mette a rischio salute e servizi per i cittadini, e mentre l’Assessore alle Politiche Sociali ha perfino fatto per protesta uno sciopero della fame, lassù, nella Regione Lombardia amministrata dal  leghista Roberto Maroni  impazzavano ‘progetti di allegria’ scoperchiati dalla Procura di Monza.

Leggiamo: “Un nuovo scandalo fa tremare il mondo della sanità, le indagini della Procura di Monza hanno fatto emergere gli ‘effetti deleteri del continuo asservimento degli infedeli pubblici ufficiali e incaricati di pubblici servizi agli interessi di privati’, dimostrando come “non solo sono stati violati i principi cardine di trasparenza, imparzialità, legalità, indispensabili per una buona amministrazione pubblica, ma si è determinata l’erogazione di servizi scadenti con ricadute, di natura economica e non, sia sugli enti pubblici che sui pazienti” – ribadisce il Partito.

“I due nomi eccellenti sono quelli di Fabio Rizzi e Mario Longo. Il primo nel ruolo di consigliere della Regione Lombardia e Presidente della Commissione sanità, il secondo come componente dello staff di Rizzi. Sarebbero stati remunerati da un gruppo imprenditoriale di Arcore. ‘Matteo Salvini, se ci sei batti un colpo! E infine ci sia consentita una “licenza poetica’ dedicata a chi ha gettato poco tempo fa, tramite la testata Vice News, uno straccio infangato contro l’Amministrazione comunale: ‘Università della corruzione’ oltre alle ‘sospette parentopoli, presunti appalti truccati, intrallazzi poco puliti con altre istituzioni’. C’è un detto: ‘Vado a risciacquare i miei cenci all’Arno’. Si suggerisce un energico risciacquo. Ladispoli non ha un fiume nobile come quello toscano, ma non mancano due  corsi d’acqua adatti alla bisogna” – conclude il Pd di Ladispoli.