Fregene, lo spreco dell’oro blu

31 marzo 2016 | 15:30
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Fregene, lo spreco dell’oro blu

Perdite di acqua potabile in diversi punti del territorio. La mappa delle emergenze, che durano da mesi, non risparmia nessuna zona

Il Faro on line – Qualche tempo fa l’Acea intervenne per sistemare una serie di perdite idriche sul territorio. Sembrava che la situazione fosse stata risolta. E invece oggi, a un passo dall’estate, momento in cui le utenze quadruplicano, la situazione della rete idrica di Fregene mostra tutta la sua criticità. Alla, luce di ciò che si vede per le strade, pensare agli interventi effettuati dall’Acea in un recente passato diventa addirittura più preoccupante, perché vuol dire che il punto non è sistemare questo o quel tratto, questo o quel raccordo, ma intervenire radicalmente su una rete idrica cittadina ormai al collasso.

Le falle si aprono ovunque, e l’oro blu – come viene chiamata anche l’acqua – si riversa sulle strade. In alcuni punti ormai da mesi, tanto da diventare un’emergenza cronica.Abbiamo fatto un giro per il territorio insieme ad Angelo Giavara, presidente dell’associazione Vivere Fregene, e la situazione che abbiamo fotografato è inquietante: In via Bagoli ci sono tre copiose perdite di acqua nel giro di una cinquantina di metri, in viale Viareggio ormai da 4 mesi la sede stradale è allagata, in via Castellamare angolo via Loano ennesima perdita vistosa.  Questo per citare solo le strade che possiamo vedere in foto. Ma abbiamo registrato perdite anche su via Cattolica, via Porto Venere, via Nettuno all’altezza di via Cesenatico, in via Francavilla a mare. È una vera e propria mappa dell’emergenza, con una situazione nella quale si vedono col passare dei mesi aprirsi sempre più falle.

Anche tamponare l’emergenza, ormai, diventa difficile. Servirebbe ripensare l’intera rete di un quartiere che è cresciuto nel tempo, che non vede più solo vacanzieri ma un nutrito gruppo di residenti che lo vivono tutto l’anno, Qualunque spreco sarebbe da condannare, ma lo è ancor di più quello di acqua potabile, liquido prezioso per la sopravvivenza e sul quale, anche nelle scuole, si fanno campagne per educare a non sprecarlo. Certo che se poi l’esempio che diamo ai ragazzi è vedere l’acqua buttata per l strade, diventa difficile risultare credibili. Ci vuole una sollecitazione dell’Amministrazione comunale, un impegno formale dell’Acea, un progetto strutturato e fattibile. Ma va fatto da subito, prima che – come tappi di bottiglia –  saltino gli snodi di un tracciato che evidentemente non ce la fa più. Le avvisaglie le vediamo dai tombini, da molti dei quali escono le perdite. Sarà il caso di porvi rimedio prima che sia troppo tardi. Fregene non è Venezia, né vuole diventarlo.