25 Aprile, il discorso del Sindaco

26 aprile 2016 | 08:00
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25 Aprile, il discorso del Sindaco

Cozzolino: “Sta a tutti noi metterci ogni giorno in gioco, partendo dai valori che hanno animato i caldi giorni della Liberazione”

Il Faro on line – Queste le parole del sindaco di Civitavecchia, Antonio Cozzolino in occasione della celebrazione del 25 Aprile: “Sicuramente voi tutti avrete partecipato a numerose commemorazioni di questa ricorrenza così importante e particolare del nostro paese; avrete sentito tanti discorsi da parte di diversi sindaci, diverse autorità, ma sempre inevitabilmente un po’ simili fra loro. D’altronde, il 25 aprile rappresenta dei valori ben precisi ed è un bene che ogni anno ne venga ribadita l’importanza perchè quel che siamo oggi è frutto anche e soprattutto delle battaglie e del sacrificio dei nostri predecessori ieri. Nel commemorare questa ricorrenza fondamentale per l’Italia, voglio fare mie le parole di un grande uomo che ha dato tanto a questo Paese, la cui figura è stato un faro che nessun improbabile processo revisionista potrà mai mettere in dubbio: Sandro Pertini”.

Il primo cittadino ha poi citato testualmente le parole del Presidente: “Siamo qui per porre in risalto come il popolo italiano sappia battersi quando è consapevole di battersi per una causa sua e giusta; non inferiore a nessun altro popolo. Siamo qui per riaffermare la vitalità attuale e perenne degli ideali che animarono la nostra lotta. Questi ideali sono la libertà e la giustizia sociale, che – a mio avviso – costituiscono un binomio inscindibile, l’un termine presuppone l’altro: non può esservi vera libertà senza giustizia sociale e non si avrà mai vera giustizia sociale senza libertà. E sta precisamente al Parlamento adoperarsi senza tregua perché soddisfatta sia la sete di giustizia sociale della classe lavoratrice. La libertà solo così riposerà su una base solida, la sua base naturale, e diverrà una conquista duratura ed essa sarà sentita, in tutto il suo alto valore, e considerata un bene prezioso inalienabile dal popolo lavoratore italiano. I compagni caduti in questa lunga lotta ci hanno lasciato non solo l’esempio della loro fedeltà a questi ideali, ma anche l’insegnamento d’un nobile ed assoluto disinteresse. Generosamente hanno sacrificato la loro giovinezza senza badare alla propria persona”.

“Questo insegnamento deve guidare sempre le nostre azioni e la nostra attività di uomini politici: operare con umiltà e con rettitudine non per noi, bensì nell’interesse esclusivo del nostro popolo. Onorevoli colleghi, questi in buona sostanza i valori politici, sociali e morali dell’antifascismo e della Resistenza, valori che costituiscono la «coscienza antifascista» del popolo italiano. Questa ‘coscienza’ si è formata e temprata nella lotta contro il fascismo e nella Resistenza, è una nostra conquista, ed essa vive nell’animo degli italiani, anche se talvolta sembra affievolirsi. Ma essa è simile a certi fiumi il cui corso improvvisamente scompare per poi ricomparire più ampio e più impetuoso. Così è ‘la coscienza antifascista’ che sa risorgere nelle ore difficili in tutta la sua primitiva forza. Con questa coscienza dovranno sempre fare i conti quanti pensassero di attentare alle libertà democratiche nel nostro paese. Non permetteremo mai che il popolo italiano sia ricacciato indietro, anche perché non vogliamo che le nuove generazioni debbano conoscere la nostra amara esperienza. Per le nuove generazioni, per il loro domani, che è il domani della patria, noi anziani ci stiamo battendo da più di cinquant’anni. Ci siamo battuti e ci battiamo perché i giovani diventino e restino sempre uomini liberi, pronti a difendere la libertà e quindi la loro dignità. Nei giovani noi abbiamo fiducia”.

“Questo – ha proseguito Cozzolino – è un estratto del discorso del Presidente della Repubblica Sandro Pertini alla Camera, del 25 aprile del 1970. 46 anni dopo queste stesse parole hanno la stessa potenza e sono più che mai attuali. Giustizia sociale, umiltà a partire dalla classe politica, istituzioni che lavorano con rettitudine per il bene di tutti. Possono forse questi valori avere un tempo? Possono le parole di Pertini non essere attuali in un’epoca in cui corruzione legalizzata, scandali e interessi personali riempono senza neanche più fare clamore le cronache nazionali? Un’epoca in cui un ministro di questa Repubblica vota un decreto che mette sul lastrico centinaia di famiglie ma salva il padre dalla giusta azione di responsabilità che avrebbe dovuto subire; un’epoca in cui con una telefonata si emendano le leggi non nell’interesse del popolo ma delle grandi lobby nel connubio politica e affari che purtroppo resiste e continua a pervadere la nostra società; società che in questo, purtroppo, non ha saputo valorizzare le conquiste a cui faceva riferimento il Presidente Pertini”.

“La Liberazione è stata frutto di un momento storico ben preciso, in cui gli italiani si sono trovati compatti per un obiettivo comune. Oggi il momento storico è diverso, i problemi sono altri, il mondo è cambiato ma incredibilmente siamo ancora qui a doverci impegnare per costruire la “nostra Liberazione”. Che passa inevitabilmente per una classe politica che finalmente possa trovare ispirazione nei valori della Liberazione. Una classe politica espressione della parte migliore di questo paese e non della peggiore come è stato negli ultimi 20 anni; una classe politica che dia il buon esempio nel segno del rispetto per le istituzioni che si rappresentano e quindi per il proprio Paese. L’Italia è una bellissima nazione e gli italiani un popolo dalle risorse inesauribili: sta a tutti noi metterci ogni giorno in gioco, partendo dai valori che hanno animato i caldi giorni della Liberazione, per riprenderci il nostro paese, per poter aver fiducia nei giovani come diceva Pertini; ma soprattutto perchè i giovani possano avere fiducia di noi” – ha concluso Cozzolino.