Il monitoraggio di Goletta Verde boccia Fregene

28 giugno 2016 | 08:45
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Il monitoraggio di Goletta Verde boccia Fregene

Criticità anche alla foce del Tevere, tra Ostia e Passo della Sentinella. Gravi problemi di inquinamento alla foce dell’Arrone

Il Faro on line – La fotografia dei campionamenti effettuati sul litorale della provincia di Roma è senz’altro peggiore dell’estate 2015. Risulta ancora fortemente inquinata come lo scorso anno a Fiumicino la foce del fiume Arrone a Fregene; critictà anche a Roma – Ostia (alla foce del fiume Tevere e alla foce del canale al cancello n.1). Ma parlare di foce del Tevere vuol dire anche parlare di Passo della Sentinella e più in generale del mare di Fiumicino città.
Insomma, i dati non premiano località che pure stanno cercando di riproporsi come punto di riferimento turistico.

“Il monitoraggio di Goletta Verde prende in considerazione il campionamento dei punti critici che vengono principalmente scelti in base a un maggior rischio presunto di inquinamento – sottolinea Serena Carpentieri, responsabile di Goletta Verde -. Per questo vengono prese in esame le foci dei fiumi, torrenti, gli scarichi e i piccoli canali che spesso troviamo sulle nostre spiagge: queste situazioni sono i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta all’insufficiente depurazione dei reflui urbani che attraverso i corsi d’acqua arrivano in mare.

Quello di Goletta Verde è un monitoraggio puntuale che non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, né pretende di assegnare patenti di balneabilità, ma restituisce comunque un’istantanea utile per individuare i problemi e ragionare sulle soluzioni. Le nostre analisi dimostrano che c’è tanto ancora da lavorare per rilanciare davvero le aree di pregio di questo tratto di costa, investendo sul sistema depurativo e spendendo bene le risorse disponibili”. 

Dal 1986, anno in cui è partita la campagna, Goletta Verde non ha mai smesso di opporsi a chi saccheggia il mare, rinnovando estate dopo estate le sue battaglie a seconda delle vertenze più impellenti, come quella contro il cemento selvaggio, gli scarichi illegali e la mancata depurazione. E i dati del dossier Mare Monstrum Lazio di Legambiente, presentato questa mattina, dimostra quanto sia ancora critica la situazione del “mare illegale” anche in questa regione.

La situazione non migliora né per quanto riguarda l’informazione ai bagnanti che per i rifiuti presenti in spiaggia. Nove prelievi su dieci non risultano campionati dalle autorità preposte, eppure solo nel 60 per cento dei casi Goletta Verde ha avvistato i cartelli di divieto di balneazione obbligatori per legge.