CiclicaMente, l’Arte di Fabrizio Bonanni conquista il Madxi

11 luglio 2016 | 13:30
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CiclicaMente, l’Arte di Fabrizio Bonanni conquista il Madxi

Da Latina al Chiosco di Alatri, in esposizione l’opera del giovane artista

Il Faro on line – Provocatoria e dissacratrice l’installazione CiclicaMente che Fabrizio Bonanni ha realizzato nel 2012 per il labirinto del Chiostro di Alatri, ora in esposizione al Museo Contemporaneo Madxi. Un’opera nata come site specific, dunque, che può però essere riadattata e ricreata in contesti diversi, secondo lo stesso gioco di parole suggerito dal titolo e dai termini che fanno parte del lavoro dell’artista. Non a caso Bonanni si avvale di materiali riciclati, oggetti in sé privi di senso estetico, per esprimere una poetica di natura concettuale, dove l’arte è scambio, comunicazione, interazione con l’osservatore; una comunicazione non “chiassosa”, un impatto lontano dalla saturazione visiva propria di molti linguaggi che rendono labile il confine tra idioma artistico e mediatico.

CiclicaMente, a partire dal titolo stesso, riassume un po’ tutta la ricerca di Bonanni: le ruote di bicicletta – richiamo alla celebre ruota di Duchamp – orchestrano un circuito che, attraversando varie strade e canali, torna poi allo stesso punto, che altro non è se non nel vedere nell’arte una possibile via d’uscita, una bussola d’orientamento nel labirinto presente nella parte superiore della base dell’installazione, dove c’è un paradosso tra la presunta perfezione del cerchio e l’incompletezza del semicerchio.

Si sottolinea così il valore della casualità, nell’arte come nella vita, in cui la prima è chiamata ad esprimere la seconda: come infatti affermava Jean Arp, artista tra i fondatori del movimento Dada, “La legge del caso, che racchiude in sé tutte le leggi e resta a noi incomprensibile come la causa prima onde origina la vita, può essere conosciuta soltanto in un completo abbandono all’inconscio. Io affermo che chi segue questa legge creerà la vita vera e propria”.

Fabrizio Bonanni nasce a Latina nel 1986 e vive a Roccagorga, ha sempre dimostrato una grande passione per l’arte, ha conseguito il diploma presso l’istituto statale d’arte di Priverno e successivamente, ha approfondito i suoi studi presso l’accademia di belle arti di Frosinone. Nel 2006 viene presentata la sua prima personale un piccola esposizione con dipinti, vicoli e scorci dedicati al suo paese. Dopo la laurea inizia una carriera ricca di esposizioni personali e collettive.

Nel 2010 comincia a sviluppare il discorso sul Modulo Chiave, inziato con una raccolta di vecchie chiavi che sarebbero successivamente servite per una installazione che poi è diventata un vera passione/ossessione che continua ancora oggi. È in questi anni che avviene l’incontro con Clelia La Gioia ed insieme a Settembre 2010 organizzano una grande esposizione nel Chiostro di San Francesco ad Alatri. Nel 2011 Llab (Fabrizio Bonanni) partecipa alla prima edizione delle Biennale d’arte contemporanea di Latina e riceve una targa premio come riconoscimento speciale per l’opera Modulo Chiave.

Nel 2014 a Milano vince il primo premio della giuria Popolare in occasione del concorso Switch on your creativity dedicato alle energie rinnovabili, il quadro vincitore è stato esposto in molti punti Enel della Lombardia. Nel Novembre 2014 partecipa ad Orti Urbani 3a edizione della Biennale di Arte Contemporanea di Latina, si riconferma vincitore del primo premio Sergio Ban per la categoria Artisti under 30. Nel Giugno 2015 viene selezionato dalla commissione del Palio del Tributo di Priverno per la realizzazione del drappo assegnato al vincitore del gioco all’anello. Nel 2015 è il vincitore del premio nazionale Letteratura Italiana Contemporanea Laura Capone Editore con la pubblicazione del disegno vincitore sulla copertina dell’antologia di racconti.

Attualmente Fabrizio Bonanni, meglio conosciuto anche come Lab, lavora e vive a Roccagorga dove ha aperto un nuovo laboratorio artistico. L’Artista ha una personalità poliedrica, ma anche introversa ed enigmatica, si dedica alla pittura, alla fotografia, ma anche a tanti lavori artigianali, come la lavorazione del cuoio e la decorazione su legno.