Un percorso in ascesa, dal 2002. E la Sini non si ferma. Nel kumite, oro e bronzo
Il Faro on line – Ha svolto le sue gare, Francesca. Sempre con il suo consueto impegno e dedizione. E dal Mondiale di Rimini 2016, la pluricampionessa mondiale di karate, dell’Asd Yoshokan, ha messo al collo, due medaglie. Non è stato facile tuttavia, salire sul tatami ed esprimersi, con il grande caldo del periodo estivo, ma lei, da eroica atleta del kumite e del kata azzurro, ha raggiunto ugualmente degli obiettivi prestigiosi. Il suo grande carattere e amore per la disciplina orientale, l’ha accompagnata, in questa manifestazione tutta italiana, sotto i vessilli della World Karate Confederation.
Come lei stessa dichiara, è arrivata senza troppa tensione, all’appuntamento internazionale, che si è svolto sulla riviera romagnola, dal 24 al 26 giugno, scorsi: “Sono arrivata serena al Mondiale – dice Francesca, proseguendo – ho preparato la mia gara, sia dal punto di vista tecnico, che di preparazione atletica”. E la Sini, da competente ingegnere di Finmeccanica, ha seguito uno schema preciso, anche in questo. Come attenti e sempre accorti, sono i suoi progetti lavorativi. Si sentiva bene Francesca, al Mondiale e la fascia di capitano, ha reso ancora una volta, la sua avventura azzurra, molto emozionante. Due medaglie allora, sono nate per lei, dal suo karate di Rimini.
Un oro individuale ed un bronzo a squadre, nel kumite. Lei racconta in questo modo, come abbia raggiunto il suo risultato sportivo: “Nel kata, sono entrata nelle 8 della pool e poi, sono finita settima”. Tuttavia, Francesca non si è arresa e ha svolto con impegno, anche la competizione nel combattimento: “Nel kumite a squadre, ho perso il mio incontro e la squadra si è classificata, terza”. Un bronzo è sempre importante. Una medaglia è il simbolo dei sacrifici e della lotta agonistica sul tatami. E questa, una volta appesa insieme alle altre, sui diplomi e sui quadretti in camera, acquisisce il suo valore assoluto.
E perseguendo, questo sentimento importante, il giorno dopo, come previsto dal programma mondiale, la Sini è salita di nuovo sul tappeto, affrontando i suoi incontri individuali: “Sono riuscita a resettarmi e a restare concentrata – dice Francesca, continuando – ho vinto 3 incontri e sono arrivata in finale. Qui ho combattuto affrontando Barbieri e ho vinto 3 a 1”. Tre anni di grandi traguardi. Lei lo ammette. Un percorso svolto, sul tappeto, come quello che si svolge nel Bushido.
Ecco, allora che Francesca conferma la serie positiva di risultati: “Sono molto felice di questo – dichiara, proseguendo – va a completare, 3 anni ottimi di risultati ottenuti”. L’oro di Rimini, lo fa sicuramente e va ad aggiungersi, a quelli ottenuti, all’Europeo di Cheboksary e al Mondiale di Riga, dello scorso anno. Con il primo gradino del podio, sotto il cielo italiano ed in questa edizione del Mondiale Wkc 2016, Francesca Sini stacca il sesto oro mondiale, con il karategi azzurro. Straordinario. Una grande campionessa, la Sini. Sempre puntuale e sempre costante. Non è facile, in campo internazionale. Soprattutto oggi, che le competizioni internazionali di karate si fanno sempre più complicate e difficili. Tecnicamente, infatti, molti Paesi, soprattutto del lato orientale dell’emisfero, sono cresciuti tecnicamente. Ma lei è sempre, lì. Pronta.
E la Nazionale azzurra della Fiam sa che, una medaglia è sempre assicurata, con la Sini. Dal 2002, è questa la storia. Sono stati 2 gli ori vinti nel kumite individuale, come altrettanti, sono stati conquistati, nella specialità a squadre. Anche nel kata, Francesca ha fatto bottino, di due prime medaglie. Ma un’emozione particolare, arriva sempre lì. E lo fa, quando l’atleta, nel suo percorso, verso la gloria, sente che la luce della vittoria, sta arrivando: “Sono stati gli ultimi secondi della finale”. Dice Francesca. Fino alla fine, non si molla mai. Lei prosegue a raccontare: “Ho realizzato di essere riuscita a riconquistare il titolo mondiale individuale”. Può immaginare, il lettore.
Come si sarà sentita, la Sini? Un sole nascente, ha visto Francesca. Dalla fine del percorso mondiale, del Bushido e ha conquistato questo strabiliante risultato, dopo quello raggiunto, nella categoria giovanile: “E’ arrivato, dopo molti anni, da quello junior”. Una crescita allora. Confermato. Anche dalle sue parole. E lei sa perché: “E’ segno che non bisogna mai mollare”.
Ed una speciale dedica è salita dal cuore, nel momento in cui, il podio è arrivato: “Ho dedicato il mio oro ad un compagno di palestra, che purtroppo ci ha lasciati, qualche giorno prima”.
Grande persona, di grandi sentimenti. Atleta e donna. Di successo. Nella vita, come sul tatami. E allora, non si molla mai. Come il Bushido, prescrive. E dopo il meritato riposo estivo, di nuovo in allenamento. Il podio dell’Europeo Wadokai attende, a novembre.
Alessandra Giorgi