Animali come spazzini: volpi, istrici, tassi, sempre più nei centri abitati
Il responsabile dell’Oasi del Wwf, Di Giuseppe: “Tutti coloro che sporcano il territorio provocano conseguenze ecologiche gravissime”
Il Faro on line – Non è certo un bello spettacolo quello che si presenta agli occhi dei cittadini di Passoscuro. Il tam tam delle segnalazioni parte da internet, ma il panorama è tristemente sotto gli occhi di tutti: cumuli si spazzatura abbandonata, non solo negli angoli più appartati del territorio, ma in pieno centro, nelle piazze, presso gli accessi al mare. Sacchetti lasciati nella notte che la mattina si trasformano non solo in monumenti di ‘grande arte moderna’ – come, con amara ironia, vengono definiti sui social media – ma anche in una fonte di pericolo per la salute pubblica, oltre di in un elemento di scarsa igiene e di degrado per il luogo.
E, purtroppo, non si tratta di un fenomeno isolato: simili accatastamenti di immondizia si ritrovano infatti anche a Fregene, in via Castellammare e via dell’Olivetello, e a Maccarese, lungo viale Maria, e lungo l’Arrone, dove i sacchetti vengono gettati direttamente nel fiume. Un fenomeno dalle tante cause, dalla difficile soluzione: una situazione imputabile allo scarso senso civico di alcuni residenti, all’inevitabile incremento dei rifiuti per l’arrivo dei pendolari estivi, alla latitanza dei controlli da parte delle istituzioni, all’inefficienza della ditta incaricata della raccolta… A poco valgono le sanzioni stabilite dalla legge e le multe salatissime in cui incorrono i responsabili dell’abbandono dei rifiuti.
Un fenomeno che sta cominciando ad avere anche conseguenza inaspettate, ma non certo imprevedibili: i rifiuti abbandonati, infatti, cominciano ad essere un punto di attrattiva per gli animali del territorio, in un comune, come quello di Fiumicino, dove i centri abitati si trovano spesso a ridosso di vaste aree di aperta campagna e di macchia mediterranea, dove daini, cinghiali, volpi, tassi, istrici trascorrono la propria esistenza lontano dagli sguardi dei cittadini che, pure, vivono lì a pochi passo.
Un’esistenza appartata, o almeno così era fino a poco tempo fa.“Ultimamente capita spesso che i residenti del comune riescano a vedere animali selvatici in visita lungo le proprie strade, soprattutto nelle località dove è partita da qualche mese la raccolta differenziata ‘porta a porta’. Volpi, istrici, tassi ed altri ancora, si avvicinano sempre di più ai centri abitati”. A parlare è Riccardo Di Giuseppe, responsabile dell’Oasi del Wwf del Litorale Romano.
“Le strade, infatti, sono piene di rifiuti di ogni genere e il caso più rappresentativo è dato dalla località di Fregene, dove molti animali selvatici escono volentieri dai boschi di leccio e dalle stesse Oasi Wwf presenti sul territorio, perché attratti dalla grande quantità di rifiuti maleodoranti abbandonati in strada”.
E il fenomeno ha un’ulteriore grave conseguenza: “Da una piccola ricerca effettuata sul territorio ho potuto constatare che la vendita di veleno per ratti e topi è aumentata in maniera esponenziale, sempre per lo stesso motivo: i roditori si avvicinano alle case perché attratti dalla grande quantità dei rifiuti prodotti”.
Un dato preoccupante che ci mostra come l’intervento dell’uomo stia ancora una volta cambiando i delicati equilibri naturali.
“Sembra chiaro quindi – continua Di Giuseppe – che abbiamo messo mani anche sulla rete alimentare: basta pensare ad una volpe, attratta da un sacchetto con dentro resti di materiale organico, che anziché continuare a cibarsi di quello che trova in natura, decide di trarre nutrimento dal sacchetto stesso; oppure pensiamo ad un piccolo topo di campagna che ha mangiato un potente veleno ed è morto e che, magari, a sua volta diventa cibo per un tasso oppure per un cane o un gatto domestico, animali che a propria volta, nel caso migliore, possono rimanere intossicati”.
Un quadro preoccupante quello che ci viene presentato dalle parole del responsabile del Wwf, parole che dovrebbero spingere ad una riflessione – e forse a fare un passo indietro – tutti coloro che, con noncuranza e senza alcun rispetto, non solo sporcano il territorio in cui vivono, ma così facendo provocano a loro insaputa conseguenze ecologiche gravissime e impossibili da trascurare.
“A questo punto –conclude Di Giuseppe – mi chiedo: qualcuno potrà magari arrivare a pensare che la colpa è degli animali che invadono il nostro territorio, se ne approfittano e, tra l’altro, non ci sono minimamente riconoscenti? O sarà piuttosto la nostra inciviltà che sta lentamente modificando tutti gli euilibri naturali?”
Nelle foto alcune immagini poco edificanti ma molto esplicative del problema rifiuti sul territorio
Federica Cenci