#Ostia, Sinistra Italiana: “Chiediamo certezze sulla trasformazione in Presidio Sanitario dell’ ex Oratorio San Tommaso all’Infernetto”
Possanzini: “I problemi sono relativi a due mini strutture prefabbricate, poggiate al suolo e realizzate in legno e lamiera, la cui natura amministrativa risulta da chiarire”
#Ostia, Sinistra Italiana: “Chiediamo certezze sulla trasformazione in Presidio Sanitario dell’ ex Oratorio San Tommaso all’Infernetto”
Il Faro on line – “Si è svolta ieri mattina, alla presenza di numerosi cittadini in rappresentanza di comitati, associazioni e forze politiche, la Commissione Patrimonio relativa all’acquisizione del complesso relativo alla ex Chiesa San Tommaso all’Infernetto. Nonostante un impegno unanime di Comune di Roma e Regione Lazio, nonostante un interessamento formale della Asl Rm3 alla realizzazione di un presidio sanitario di primo soccorso nei locali dell’ex Oratorio, nonostante dal 2013, con una risoluzione promossa dall’ex Capogruppo in Municipio Eugenio Bellomo, oggi presente in Commissione, e approvata all’unanimità da tutte le forze politiche, siamo ancora in alto mare”. Lo dichiara in una nota Marco Possanzini per Sinistra Italiana X Municipio.
“I problemi sono relativi a due mini strutture prefabbricate, poggiate al suolo e realizzate in legno e lamiera, la cui natura amministrativa risulta da chiarire prima di procedere con gli ulteriori adempimenti necessari o direttamente con l’abbattimento visto che si tratta di opere mobili facilmente smontabili. Una condizione surreale, se non altro per una questione di tempi. L’ex Consigliere Municipale Eugenio Bellomo, al fine di dare un contributo alla discussione arenata sulle due strutture prefabbricate, ha proposto ai tecnici del Comune di Roma Capitale e alla Commissione Patrimonio di provare a trattare in maniera differenziata le strutture presenti nel complesso ex San Tommaso, assegnando intanto l’Oratorio per la realizzazione del tanto atteso presidio sanitario e poi procedere con le verifiche amministrative sulle altre strutture”.
“In questo modo si permetterebbe alla Asl Rm3 di iniziare gli adempimenti necessari per la conversione della struttura, altrimenti passeranno anni e ancora anni prima di poter vedere realizzato un progetto che interessa le migliaia di residenti dell’Infernetto. C’è una volontà politica esplicita e unanime, c’è una esigenza primaria per i residenti dell’Infernetto, c’è una domanda importante di assistenza sanitaria, ci chiediamo come mai sia così difficile superare questi piccoli ostacoli che, di fatto, impediscono la realizzazione di progetti importanti per i cittadini” – conclude Possanzini.