Crisi Alitalia, il Sindaco di Fiumicino scrive al ministro Calenda

21 dicembre 2017 | 16:30
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Crisi Alitalia, il Sindaco di Fiumicino scrive al ministro Calenda

Montino: “In gioco ci sono complessivamente decine di migliaia di persone e diverse località italiane”.

Fiumicino – In merito alla crisi Alitalia, anche il sindaco Esterino Montino ha deciso di intervenire scrivendo una lettera aperta al ministro Calenda.

La lettera del Primo Cittadino

“Gent.le Ministro, – scrive Montino – colgo l’occasione per esprimere una forte preoccupazione per le insistenti voci, che circolano ormai in tutti gli ambienti aeroportuali, per un possibile accordom in via di definizione, tra i commissari straordinari e la compagnia Lufthansa.

“Personalmente, in quanto Sindaco della città di Fiumicino, non sono più intervenuto pubblicamente sulla vicenda Alitalia dopo che si è proceduto con il bando di gara, per rispetto della procedure insite alla scelta della nomina dei commissari.

Oggi però – prosegue Montino nella lettera – sono costretto a farlo proprio perché il dato delle migliaia di licenziamenti, se confermato, è assolutamente drammatico e insostenibile, visto che tale intesa prevedrebbe tagli per circa seimila dipendenti, interessando prevalentemente il personale di terra ma anche quello di volo, trasformando la compagnia in un vettore regionale, nonché portando la flotta da 130 a 65 aerei.

“Il timore, quindi, è quello di una crisi sociale di vaste proporzioni, che si riverserebbe su tutto il territorio nazionale, in particolare su Fiumicino, Roma e molti comuni della regione Lazio. La crisi coinvolgerebbe l’intero sistema aeroportuale e l’indotto, tenendo inoltre conto che in questo momento i voli, e quindi i ricavi di Aeroporti di Roma, dipendono per il trenta per cento proprio dall’attività di Alitalia”.

Questioni in sospeso

“Rimane comunque ancora incomprensibile, – prosegue il Primo Cittadino – per lo meno per le notizie in nostro possesso, quali siano le azioni di risparmio e risanamento svolte dai commissari straordinari, considerando che al di là di dichiarazioni mai comprovate dai fatti sembra che tutto sia rimasto per come era ad accezione dei circa mille dipendenti in cassa integrazione, unico risparmio per la società e non certo per lo stato italiano ormai de facto unico azionista di Alitalia.

Inoltre – si legge nella lettera – rimangono ancora un mistero i dati del consuntivo di bilancio dell’anno 2016 e la congruità di asset importanti venduti durante la gestione Emiratina ed anche prima dai cosiddetti ‘capitani coraggiosi’.

“Ora, signor Ministro, mi auguro che la mia sia una preoccupazione esagerata. Accoglierei con felicità la notizia che, invece, siamo di fronte a voci allarmanti e infondate. Penso che sia giusto e corretto, pur nell’ambito della riservatezza delle procedure relative a tale bando, conoscere fino in fondo come si sta evolvendo con chiarezza l’intera questione visto che in gioco ci sono complessivamente decine di migliaia di persone e diverse località italiane coinvolte nella vicenda.

“Non credo – conclude Montino – sia solo compito del sindaco di una città italiana tranquillizzare le tantissime famiglie che sono legate a questa triste vicenda, ma ritengo che anche un ministro della Repubblica debba fare altrettanto”.

(Il Faro on line)