Marchetti e Zevi: “Sul litorale romano la direttiva Bolkestein rischia di creare disastri nella impresa balneare”
Il programma dei candidati della coalizione di centrosinistra al Parlamento nella applicazione della rivoluzione Bolkestein sulle imprese balneari
Ostia – Il 2020, anno d’applicazione della direttiva europea Bolkestein in tema di libera concorrenza nelle concessioni pubbliche, è dietro l’angolo. E’ destinata a sconvolgere l’assetto di migliaia di imprese nel commercio ambulante, nei trasporti, nella diffusione dei giornali e sulle spiagge. Decine di località turistico-balneari subiranno contraccolpi, anche gravi.
Chi verrà eletto in Parlamento nella tornata elettorale del prossimo 4 marzo avrà l’onere di applicare la direttiva europea, tentando di conciliare i diritti di chi per decenni ha rispettato le concessioni pubbliche con gli obblighi della concorrenza ma anche di evitare che interi settori economici, in qualche caso anche strategici come quelli turistici e della mobilità, vengano colonizzati da player multinazionali. Ugo Marchetti, candidato nel collegio uninominale 08 del Senato, e Tobia Zevi, candidato nel collegio uninominale 09 della Camera dei Deputati, sono i rappresentanti del centrosinistra che hanno presentato i loro programmi proprio sul tema in una conferenza stampa tenutasi al Bar Sisto di piazza Anco Marzio a Ostia.
Ad introdurre i loro interventi è Angelo Bonelli, ostiense doc, leader storico dei Verdi, ispiratore della lista Insieme e candidato a Pesaro nell’uninominale del Senato. “Il 4 marzo si gioca una partita storica – esordisce Bonelli – Non è indifferente stabilire da quale parte stare, se preferire quei partiti che vogliono portare le lancette della Storia indietro e chi propone il progresso. Sulla direttiva Bolkestein noi Verdi siamo stati sempre contrari. Siamo per l’applicazione del Codice della Navigazione ovvero per strutture balneari leggere e rimovibili a fine stagione. Riguardo alla Bolkestein auspico una sua applicazione con la costruzione di bandi che introducano criteri ambientali, come eliminazione di barriere di cemento e non solo che impediscono la visuale del mare, il riequilibrio tra spiagge libere e quelle in concessione come previsto dalla legge, la conversione ecologica delle strutture nel rispetto del codice della navigazione ovvero strutture rimovibili a fine stagione e abbattimento degli abusi edilizi. Parallelamente, per Ostia, continuando la lotta alla mafia e l’estirpazione di poteri criminali dall’economia locale, sarebbe utile un rilancio attraverso uno strumento che già esiste ovvero il riconoscimento di ZES, Zona ad economia speciale, con un patto per il territorio che porti vantaggi fiscali sotto l’egida dell’Autorità portuale come è stato per Barcellona e Bilbao”.
Ugo Marchetti, 71 anni, Generale di Corpo d’Armata della Guardia di Finanza in congedo, romano di nascita ed anziate d’adozione, è stato per tre mesi vicesindaco della Giunta Orlando a Palermo ed è il candidato di centrosinistra (Scelta Civica) al senato nel collegio uninominale 08 (X Municipio, Aeroporto di Ciampino, Capannelle, Casal Morena, Casal Palocco, Castel di Decima, Castel di Guido, Castel di Leva, Cecchignola, Fonte Ostiense, Ponte Galeria, Tor de’ Cenci, Torre Gaia, Torrenova, Torricola e Vallerano). “La normativa Bolkestein – commenta – è sbagliata perché impone una risposta omologa a condizioni diverse. Rsipetto ad altri Paesi, infatti, la situazione italiana e diversa e speciale. Quindi richiede un’applicazione concertata e particolare. Va considerato che in tema di balneazione, il bene pubblico posto in concessione è sì dello Stato ma è di produzione privata. Quindi l’affidamento della concessione in condizioni di mercato aperto ha bisogno di correttivi che riconoscano questa specificità. In quanto ai distretti economici, non vi è dubbio che in particolare Ostia ha bisogno di un’azione di rilancio e ci sia bisogno di un pacchetto fiscale su misura. Ritengo che il fisco debba essere anche investimento e facilitazione, progresso e non deperimento. La balneazione ed il turismo sono il motore di questo quadrante cittadino e l’economia deve trovare un punto di sostegno per ripartire”.
Tobia Zevi, 33 anni, romano, nello staff del primo ministro Paolo Gentiloni, è candidato di centrosinistra (Pd) al collegio uninominale 09 della Camera dei Deputati (X Municipio, Castel di Guido, Ponte Galeria e Fiumicino). “Riguardo alla balneazione – spiega Zevi – va fatta la premessa che dove ci sono stati abusi e atti illegali, questi vanno puniti e sanzionati. Vanno ripristinate le condizioni di legalità. Detto questo, se valutiamo la risorsa mare solo sul piano giuridico, commettiamo un errore. Il turismo balneare non può essere presentato solo come un problema come si tende a fare da qualche anno. Un errore anche mediatico che non giova all’economia di Ostia. La direttiva Bolkestein esprime un principio sacrosanto che è quello della concorrenza e del miglioramento dei servizi ma va applicata con intelligenza per evitare di creare danni irreparabili. Penso per esempio, alla disparità che si può creare nel porre sullo stesso piano l’impresa familiare con quella imprenditoriale. L’impresa familiare sul litorale romano, se sana, è parte della storia di questo territorio. Credo, dunque, che investimenti finora prodotti e esperienze virtuose possano essere parametri da tenere in considerazione nella stesura dei bandi in applicazione della Bolkestein. In quanto alle misure fiscali da auspicare per favorire la ripresa economica di questo territorio, come per esempio i distretti balneari, credo che urgente e necessario individuare opzioni amministrativo-industriali che favoriscano la crescita”.