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Miasmi e rumore a Fiumicino, residenti in rivolta a via Tessitore

3 settembre 2018 | 14:32
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Miasmi e rumore a Fiumicino, residenti in rivolta a via Tessitore

Motivo del contendere: i rumori e i presunti miasmi prodotti da una lavanderia in zona.

Fiumicino – E’ guerra aperta tra i residenti e un’attività commerciale in via Pasquale Tessitore. Esposti e denunce si susseguono: alla Procura della repubblica di Civitavecchia, all’Arpa. Al Comando della Polizia locale, ai carabinieri, alla Guardia di finanza. Motivo del contendere: i rumori e i presunti miasmi prodotti da una lavanderia in zona.

“Abbiamo chiesto all’Arpa la misurazione dell’inquinamento acustico, delle polveri e dei vapori – afferma in una nota il Comitato spontaneo cittadino ‘Pasquale Tessitore’ – . Non ce la facciamo più. I rumori iniziano alla mattina presto, non si fermano mai, né il pomeriggio né i giorni festivi. Il tutto a pochissimi metri dalle finestre di alcuni residenti. Qui non siamo in una zona industriale, ma in un centro residenziale. Non dovrebbe esser permesso tutto questo…”

Al di là delle autorizzazioni di legge, che è presumibile siano tutte in regola per l’attività, resta un serio problema di convivenza. Non solo per via Tessitore, ma anche nelle vie limitrofe: Via Primiani, via val Lagarina. Tant’è che la sottoscrizione inviata alla Procura e all’Arpa è stata corredata dalle firme di trenta famiglie.

“Ci siamo attivati con la proprietà per cercare un sito alternativo, e lo avevamo anche trovato a meno del costo pagato oggi per l’affitto di quel capannone, ma per adesso non si prevede alcuno spostamento. Ma siamo esasperati, davvero esasperati…”

In attesa di arrivare ad una soluzione definitiva, i residenti chiedono il rispetto degli orari riferiti alle regole condominiali: “Visto che siamo in zona residenziale e non industriale – dicono – chiediamo almeno il rispetto del riposo pomeridiano e lo stacco serale delle attività alle 19. Prima di questa lavanderia industriale, il capannone veniva usato come magazzino, e non dava fastidio. Ma oggi la situazione è diventata intollerabile”.

L’Arpa ha già effettuato un primo sopralluogo, in questi giorni. Ora sarà il tempo di controllare autorizzazioni e parametri (ma va detto, per dovere di cronaca, che un esposto non è una condanna, dunque è tutto da verificare); ma soprattutto sarà il tempo di una “pax” di quartiere, prima che l’esasperazione prenda il sopravvento.