Ostia senza eliporto: eliambulanza costretta ad atterrare nella piazza
Incidente in una partita di beach soccer: mancando la disponibilità di un eliporto, la eliambulanza atterra in piazza Bottero
Ostia – Non c’è l’eliporto. E l’unico spazio disponibile vicino l’ospedale, la Caserma Italia, è inagibile. Così la eliambulanza è costretta ad atterrare in mezzo ad una piazza per trasportare il ferito in un ospedale di Roma.
E’ successo nel tardo pomeriggio di ieri, sabato 15 settembre, ma è ormai tragica routine. Mancando un eliporto (l’unico spazio contiguo al Grassi, la vicina Caserma Italia della Guardia di Finanza da quasi due mesi è inagibile), i soccorritori del servizio di eliambulanze regionale, sono costretti ad atterrare dove possono, in particolare sulle strade o sui terreni inutilizzati. L’ultimo caso era stato lunedì 10 settembre per i traumi riportati da un motociclista all’Infernetto.
Sabato 15 settembre a farsi male è stato un giocatore di 49 anni nel corso di una partita di beach soccer. I medici del pronto soccorso del Grassi, dove l’uomo è stato trasportato, sono stati rapidi ed efficaci nell’eseguire la diagnosi: il paziente, sottoposto anche alla visita del neurologo di turno, era affetto da una dissecazione aortica in atto ed era urgente sottoporlo ad un intervento di cardiochirurgia. Così alle ore 18,00 si è disposto il trasferimento in eliambulanza da Ostia al San Camillo di Roma.
Per farlo l’eliambulanza è dovuta atterrare sulla strada, isolata dal traffico dalle pattuglie della Polizia locale. Le operazioni sono state complesse e hanno impegnato numerosi vigili urbani ma alla fine il paziente è stato trasportato a Roma.
La vicenda ha riportato alla luce l’incredibile vicenda dell’eliporto che non c’è. La realizzazione della struttura proprio in un triangolo di terreno inutilizzato a dieci metri dal punto d’atterraggio, infatti, era stata finanziata dalla Regione Lazio (presidente Renata Polverini) nel 2012 con una dotazione di ben 500mila euro. Un eliporto non è una semplice piazzola d’atterraggio ma deve essere dotato di attrezzature e luci per consentirne l’uso anche di notte. Nel caso di Ostia l’impianto non è mai stato costruito.
Difficile ricostruire l’iter disastroso di quella vicenda e delle ragioni che hanno impedito la realizzazione di un eliporto al servizio del Grassi. All’epoca del finanziamento si disse che i lavori non potettero partire perchè il X Municipio non cedette alla Asl l’area di sua proprietà destinata alla realizzazione. Dopo un anno di inutili trafile, quei fondi nel 2013 presero altre strade.