Mafia a Ostia: il Pg chiede condanne a 177 anni per il clan Fasciani
Nella requisitoria chiesti 27 anni al āpatriarcaā Carmine, e condanne anche per moglie e figlie. La sentenza a fine anno
OstiaĀ ā Condanne per complessivi 177 anni di reclusione sono state chieste dal Pg Giancarlo Amato nel secondo processo dāappello che vede sul banco degli imputati presunti appartenenti al clan Fasciani di Ostia. Al nuovo dibattimento dāappello si ĆØ arrivati dopo un rinvio da parte della Cassazione che ha ordinato il nuovo processo per valutare lāesistenza dellāaccusa di mafia a carico degli accusati; imputazione che ĆØ decaduta in secondo grado.
Gli imputati sono accusati, a vario titolo, di reati di droga, interposizione fittizia, usura ed estorsioni, le altre contestazioni mosse a vario titolo e a seconda le specifiche posizioni processuali.
La pena piĆ¹ alta, 27 anni e 10 mesi di reclusione, ĆØ stata chiesta per il āpatriarcaā Carmine Fasciani; 12 anni e 9 mesi sono stati chiesti per la moglie Silvia Franca Bartoli, 25 e 4 mesi per la figlia Sabrina e 9 anni e 8 mesi per la figlia Azzurra.
Per quanto riguarda le altre richieste pesanti, 25 anni e 3 mesi sono stati chiesti per Riccardo Sibio, 10 anni e mezzo per Alessandro Fasciani, 12 anni e 9 mesi per Luciano Bitti, 13 anni per John Gilberto Colabella e 10 anni per Mirko Mazzoni.
Le richieste prevedono, tra lāaltro, alcune assoluzione per singoli capi dāimputazione nonchĆ© la continuazione con le condanne relative a un precedente processo. Complicata la vicenda processuale che ha visto alla sbarra il potente clan del litorale romano. In primo grado ci furono pesanti condanne, oltre 200 anni di carcere, ma in appello, perĆ², cadde lāaccusa di associazione e lāaggravante della modalitĆ mafiosa.
Per dieci imputati le condanne furono piĆ¹ lievi. Poi si ĆØ arrivati alla decisione della Cassazione, che il 26 ottobre dello scorso anno, ritenendo āprocessualmente acquisito che la famiglia Fasciani ha costituito unāassociazione per delinquere di tipo mafioso con a capo Carmine Fascianiā, ha ordinato di rifare il processo dāappello al fine di riprendere in considerazione lāaccusa di mafia, con le relative aggravanti, anche per il narcotraffico.
Nel corso della sua requisitoria ā durata tre udienze ā il Pg Amato, dopo aver spiegato il āgenereā di mafia āpresente in questo processoā indicandone le caratteristiche e calandole nel caso concreto, ha concluso evidenziando lāesistenza ādi plurimi indicatori di mafiositĆ ā. Da ciĆ² le pesanti richieste di condanna. La sentenza a fine anno.