Formia e quel porto turistico “dimenticato”

20 dicembre 2018 | 14:01
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Formia e quel porto turistico “dimenticato”

La Regione archivia il procedimento di valutazione ambientale strategica. Dopo 2 anni, dal Comune non era ancora arrivata tutta la documentazione richiesta.

Formia – Se ne era parlato a lungo, specialmente durante le campagne elettorali precedenti a quelle del giugno scorso, definendolo come un “volano” per l’economia nostrana, come di quel tassello mancante che avrebbe segnato una nuova era per Formia (soprattutto a livello occupazionale).

Quella del porto turistico, da realizzare nell’area dell’attuale molo Vespucci, era una infrastruttura – con capienza totale di 620 imbarcazioni di varie dimensioni –  che doveva vedere la luce nel 2014. Eppure, a dicembre del 2018, non solo si è in netto ritardo sui tempi, ma ora, quella possibilità tanto decantata sembra destinata a sfumare.

La Regione, infatti, nella determina del 31 ottobre scorso (n. GI3814) avrebbe archiviato il procedimento di valutazione ambientale strategica (Vas) in merito alla variante al Piano Regolatore Generale. Il motivo? Ebbene, la causa è da ricercarsi nella negligenza del Comune, in quanto dopo oltre 2 anni dalla richiesta, ancora non ha provveduto ad inviare alla Regione l’ulteriore documentazione richiesta per il completamento dell’iter autorizzativo.

Sulla vicenda, intanto, è intervenuto il Circolo Rifondazione Comunista di Formia, che in una nota scrive: “Qualora ce ne fosse bisogno è l’ennesimo segno dell’inerzia e dell’incapacità programmatica della nostra classe politica bipartisan.

L’indifferenza che il tema della portualità suscita nella nostra classe politica è confermata, inoltre, dallo stato dell’approdo crocieristico al molo Vespucci del porto di Formia, costato oltre 2milioni di euro e mai entrato in funzione. Colpevolmente abbandonato senza che uno – dicasi – uno proponga il suo riuso. E, intanto, nella vicina Gaeta stanno per autorizzarne un altro. Alla faccia della comprensorialità tanto urlata dai sindaci nostrani.

Eppure ce ne sarebbero da fare di cose nell’area, dalla sistemazione del terminale delle autolinee, oggi indecente per una città con altissimi livelli di traffico, al collegamento con il centro urbano altra chimera mai nata. Senza dimenticare poi la stazione marittima (costata chissà quanto), ora trasformata in sala d’attesa per i pendolari. Siamo ancora in attesa, poi, – conclude la nota – del via libera della Regione Lazio al trasferimento di traghetti e aliscafi dal Molo Azzurra.”

In foto: il Molo Vespucci

(Il Faro on line)