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Jova Beach Party a Campo di Mare, gli ambientalisti: “Un attacco alla biodiversità”

27 giugno 2019 | 13:42
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Jova Beach Party a Campo di Mare, gli ambientalisti: “Un attacco alla biodiversità”

Al posto delle dune sorgerà il backstage del Jova Beach Party, con annesso campo di atterraggio per un’eliambulanza

Cerveteri  – Con profondo disagio il Comitato No Party alla Palude torna ad occuparsi del Jova Beach Party: “Siamo testimoni sul lungomare di Campo di Mare dei lavori di preparazione del concerto di Jovanotti del 16 luglio, (leggi qui) evento che assume giorno dopo giorno i contorni di un disastro ambientale.

Malgrado lo spostamento dall’area critica della spiaggia di Torre Flavia, ruspe e camion sono in attività continua dalla mattina al tardo pomeriggio, a pochissimi metri dal Monumento Naturale Palude di Torre Flavia. – Continuano dal Comitato – Hanno già sbancato le dune della fascia di litorale della località balneare per fare spazio al “villaggio” del Jova Beach Party.

Il Comitato evidenzia come non sia stata prevista un’area cuscinetto tra la zona concerto e la Palude protetta. Com’è stato reso possibile dalle Amministrazioni il distruggere la duna mediterranea, un ambiente tutelato da norme comunitarie, indipendentemente dal fatto che siano dentro o fuori l’Oasi protetta? La perdita di questo ecosistema tanto fragile ed importante è inaccettabile.

Lo staff del cantante – affermano – aveva assicurato il rispetto dell’area protetta del Monumento Naturale Palude di Torre Flavia, invece i mezzi meccanici stanno spianando il terreno a pochi metri dal confine perimetrato dell’Oasi. La vicinanza è così stretta che l’esiguo spazio di manovra dei mezzi rischia di provocare danni alla stessa recinzione dell’area protetta.

Si ricorda come questa opera di recinzione palificata dell’Oasi si è conclusa appena pochi mesi fa, dando subito esiti positivi per l’avvistamento del fratino in quella porzione di area delimitata.

Durante la Conferenza di servizi che si è svolta nella sede del comune di Cerveteri alla presenza degli enti competenti tra cui Città Metropolitana di RomaCapitale, Capitaneria di Porto e Regione Lazio, l’organizzazione dell’evento musicale aveva assicurato che sarebbero state prese tutte le precauzioni per cautelare lo spazio protetto – come la protezione degli accessi alla Palude e la collocazione di appositi sistemi anti disturbo – e lasciarlo fuori da possibili ricadute, anche indirette, con la finalità di tutelare le specie rare che soggiornano nell’Oasi.

Al posto delle dune sorgerà il backstage del Jova Beach Party, con annesso campo di atterraggio per un’eliambulanza. Un vero scempio – incalzano – si prefigura e ancora una volta ci rivolgiamo ai responsabili di questa organizzazione perché, se quanto fatto non può essere recuperato, almeno si cerchi di non distruggere oltre.

La legge consente la realizzazione di un evento pericolo per il nostro ambiente, occorre intervenga il buon senso, per questo vogliamo appellarci alla coscienza ambientalista di Jovanotti e Wwf Italia, partner dell’iniziativa. Entrambi hanno forse sottovalutato le conseguenze di un simile evento,  – conclude il Comitato – e non solo nel Lazio, dove uno spot contro l’abbandono di plastica in mare non può di certo compensare un grave disturbo agli animali e la stessa sopravvivenza degli habitat e la perdita di biodiversità“.

(Il Faro online)