Bangkok, VIII Congresso mondiale dell’Istruzione: il futuro della professione insegnante
L’Istruzione resti bene pubblico e diritto umano cui tutti possono avere accesso liberamente
Scuola – Si è svolto nei giorni scorsi a Bangkok l’VIII Congresso Internazionale sull’Istruzione sul tema dell’iniziativa degli educatori e dei sindacati.
Al centro del dibattito ci sono stati la promozione dei diritti di democrazia, umani e sindacali, l’avanzamento, l’importanza di un’istruzione di qualità per tutti, ma soprattutto il futuro della professione dell’insegnante.
Come ribadito dall’Anief, già partecipe della stesura del Manifesto europeo della professione insegnante, occorre, a livello internazionale, compiere sforzi congiunti per garantire un’istruzione pubblica di qualità ed esortare tutti i governi a fornire risorse adatte alla gestione scolastica, denunciando piani di austerità, adeguamenti strutturali e tutte le misure risultanti che minano il futuro dell’istruzione, della gioventù e, più in generale, della nostra società.
Tra le questioni emergenti, il Congresso ha sottolineato come la centralità dell’insegnamento richieda la necessità di prestare particolare attenzione alle remunerazioni e alle condizioni di lavoro dei docenti, per garantire il pieno riconoscimento degli insegnanti come professionisti qualificati.
Il Congresso auspica uno sviluppo dell’Istruzione supportato, oltre che dalle Istituzioni, dagli stessi docenti e dai loro sindacati per garantire che l’Istruzione resti bene pubblico e diritto umano cui tutti possono avere accesso liberamente.
È sottolineato dal Congresso l’enorme potere dell’Istruzione anche per la salvezza del pianeta dal degrado, sociale e ambientale. Sono incoraggiati inoltre la nomina di un numero maggiore di donne nei ruoli dirigenziali, la promozione della sicurezza degli ambienti scolastici, il ruolo dei giovani come parte attiva delle comunità, la tutela di tutte le minoranze.
L’Istruzione Pubblica e i sindacati liberi – dichiara il Congresso – sono il vero pilastro della democrazia, ove questi ultimi richiamino i Governi alle responsabilità assunte nei confronti di quanto previsto nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell’uomo, negli obiettivi di sviluppo sostenibile, nell’agenda di sviluppo 2030.
Il futuro della professione insegnante, anche in relazione alla rivoluzione già in atto dell’Intelligenza Artificiale, sarà garantito dai sindacati che collaborino con il pubblico e sviluppino un “patto sociale” che definisca il futuro del lavoro.