Impianto pubblico per il compostaggio, si apre l’ipotesi Terracina

17 settembre 2019 | 15:50
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Impianto pubblico per il compostaggio, si apre l’ipotesi Terracina

L’impianto potrebbe essere collocato nella zona industriale di Terracina, città a metà strada sia per i comuni del nord che del sud della provincia.

Terracina – In terra pontina, l’impianto pubblico per il compostaggio della frazione organica dei rifiuti si farà. Tant’è che, nei prossimi giorni, nella sede della Provincia, sarà convocata una nuova riunione con i sindaci dei Comuni che intendono partecipare al progetto.

Non solo. Il presidente della Provincia, Carlo Medici, è riuscito ad ottenere garanzie dalla Regione Lazio circa l’arrivo dei contributi necessari per finanziare questo progetto. 

Il progetto

Per ora, sono 8 i Comuni della Provincia che hanno mostrato l’intenzione di voler partecipare, anche per sfuggire alle tariffe e alle tariffe imposte dai privati, e sono rispettivamente: Cisterna, Latina, Aprilia, Rocca Massima, Cori, Sermoneta, Velletri e Nettuno.

L’obiettivo principale di tale ambizioso progetto è quello di riuscire ad evitare, una volta per tutte, situazioni di emergenza nello smaltimento dei rifiuti, attivando, quindi, una sinergia intercomunale che vada verso un sistema integrato e che potrebbe arrivare a diminuire i costi fino al 50%.

L’impianto di compostaggio di FORSU – Frazione organica del rifiuto solido urbano – avrebbe una superficie di circa 60mila metri quadri, che verrebbe dotata di un ventilazione con biofiltrazione – sistema per l’abbattimento degli odori – e che, oltre ad abbattere i costi della tariffa, avrebbe il beneficio di produrre ammendante di qualità per gli agricoltori della zona (e non solo).

L’ipotesi Terracina

Riguardo alla delocalizzazione dell’impianto, pare che la prima ipotesi, ovvero quella del Goodyear di Cisterna sia ormai scartata, in quanto la bonifica dell’area avrebbe costi troppi alti per le casse provinciali.

Partendo da questa considerazione, sul tavolo si è aperta l’ipotesi Terracina, nello specifico, l’area industriale della città, che, tra l’altro, trovandosi a metà strada sia per i Comuni del nord della Provincia, sia per quelli del sud, sarebbe anche più “appetibile” in questo senso, attirando nuovi Enti nel progetto.

Di questa ipotesi si parlerà sempre nella riunione che si terrà, nella sede della Provincia, tra qualche giorno.

(Il Faro on line)