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Roma, Alessandro Preziosi sul palco del Teatro Vascello in “Vincent Van Gogh. L’odore assordante del bianco”

25 novembre 2019 | 07:00
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Roma, Alessandro Preziosi sul palco del Teatro Vascello in “Vincent Van Gogh. L’odore assordante del bianco”

Il serrato dialogo, sottinteso, tra Van Gogh e suo fratello Theo, propone non soltanto un oggettivo grandangolo sulla vicenda umana dell’artista, ma piuttosto ne rivela uno stadio sommerso

Roma – Dal 26 novembre al 1 dicembre va in scena al teatro Vascello di Roma “Vincent Van Gogh L’odore assordante del bianco” di Stefano Massini con Alessandro Preziosi, Francesco Biscione, Massimo Nicolini, Roberto Manzi, Alessio Genchi, Vincenzo Zampa.

Le austere e slavate pareti di una stanza del manicomio di Saint Paul. Come può vivere un grande pittore in un luogo dove non c’è altro colore che il bianco? E’ il 1889 e l’unico desiderio di Vincent è uscire da quelle mura, la sua prima speranza è riposta nell’inaspettata visita del fratello Theo che ha dovuto prendere quattro treni e persino un carretto per andarlo a trovare.

Attraverso l’imprevedibile metafora del temporaneo isolamento di Vincent Van Gogh in manicomio, interpretato da Alessandro Preziosi, lo spettacolo è una sorta di thriller psicologico attorno al tema della creatività artistica che lascia lo spettatore con il fiato sospeso dall’inizio alla fine.

Il testo vincitore del Premio Tondelli a Riccione Teatro 2005 per la “…scrittura limpida, tesa, di rara immediatezza espressiva” firmato da Stefano Massini con la sua drammaturgia asciutta ma ricca di spunti poetici, offre considerevoli opportunità di riflessione sul rapporto tra le arti e sul ruolo dell’artista nella società contemporanea.

Il serrato dialogo, sottinteso, tra Van Gogh e suo fratello Theo, propone non soltanto un oggettivo grandangolo sulla vicenda umana dell’artista, ma piuttosto ne rivela uno stadio sommerso.

“Van Gogh – sottolinea Alessandro Preziosi – assoggettato e fortuitamente piegato dalla sua stessa dinamica cerebrale si lascia vivere già presente al suo disturbo. E’ nella stanza di un manicomio che ci appare. Nella devastante neutralità di un vuoto”.

Scene e costumi di Marta Crisolini Malatesta, disegno luci Valerio Tiberi, Andrea Burgaretta, musiche Giacomo Vezzani, supervisione artistica Alessandro Preziosi regia Alessandro Maggi.

(Il Faro online)