Ponza, 16enne finisce in un video hard: dopo 8 anni condannato l’autore
L’autore del video è stato condannato per produzione di materiale pedopornografico. Un secondo ragazzo è stato condannato per detenzione dello stesso materiale.
Ponza – Una ragazza di 16 anni che va in vacanza a Ponza, per trascorrere quella che, in teoria, dovrebbe essere una vacanza come le altre, o, perlomeno come le altre quando hai quell’età e sei spensierata, divisa tra la musica e i ragazzi. Inizia così la storia di Laura – nome di fantasia con cui il CorSera ha raccontato in prima battuta la vicenda -. Come tante altre. Solo che quell’estate sarà destinata a essere ricordata per sempre.
Nel 2011 – l’anno in cui si svolsero i fatti -. proprio durante quella vacanza conosce un ragazzo. Una storia estiva, che, probabilmente, avrebbe portato nel suo bagaglio dei ricordi quando sarebbe tornata a casa. Ma, da quella storia, per Laura, nasce un vero e proprio incubo, che l’ha costretta, poi, a rinchiudersi in casa per un anno intero.
Infatti, anche se dopo quell’estate la storia tra Laura e quel ragazzo finisce, poco più tardi, nel febbraio del 2012, i due saranno costretti a risentirsi: un video che li ritraeva in intimità aveva cominciato a diffondersi.
Laura, seppur sconcertata, nel frattempo racconta ai genitori cosa sta succedendo. Racconta delle immagini che la ritraggono in un momento che, di certo, non era destinato al popolo del web. A questo punto, il padre di Laura contatta il ragazzo conosciuto a Ponza e chiede spiegazioni. Il giovane promette di aiutare Laura, ma fa sapere che il video non l’ha girato lui, bensì un altro ragazzo della comitiva di quell’estate trascorsa a Ponza.
A questo punto, la famiglia di Laura va in procura, denuncia l’accaduto e comincia a lottare, per anni, affinché si faccia luce su questa vicenda che sta condizionando pesantemente la vita della loro figlia. Così, dopo 8 anni, quei 40 secondi, finalmente si sa chi li ha registrati: A. R., ora condannato per produzione di materiale pedopornografico. Insieme a lui è stato denunciato L. M per detenzione dello stesso materiale.
Nella sentenza viene raccontato il dramma che questa ragazza ha dovuto vivere: filmata a sua insaputa, per quei 40 secondi, normalmente brevi, eppure, nel suo caso, infiniti, come infinita è stata la trafila che lei e la sua famiglia hanno dovuto fare perché quel video venisse definitivamente cancellato dal web e dalle numerose chat su cui era circolato.
Per un anno, Laura si è lasciata condizionare da quel video. Si è chiusa in casa senza più la forza di affrontare il mondo che l’attendeva fuori dalla porta. Fortunatamente, ora le cose vanno meglio per lei, che oggi a 24 anni e studia in un’università estera. Ma quella ferita, purtroppo, le resterà addosso.
(Il Faro on line)