Ostia, la riportano in vita: per gratitudine regala un ecografo al Pronto soccorso
Riportata in vita dopo un doppio arresto cardiaco e embolia polmonare, torna al Pronto soccorso per incontrare i suoi salvatori e regala un ecografo dello stesso modello che l’ha salvata
Ostia – E’ una storia a lieto fine, con una giovane donna riportata in vita grazie alla tenacia e all’intuizione dei medici del “Grassi”. E lei che, in segno di gratitudine, torna al Pronto soccorso dopo quattro mesi per donare un ecografo dello stesso modello di quello che è stato fondamentale per la sua salvezza.
E’ la vicenda che vede per protagonista una giovane donna, Giorgia Tinti, medico di Bergamo, e l’equipe del pronto soccorso dell’ospedale “G.B. Grassi” diretta dal professor Giulio Maria Ricciuto. Lei, insieme con il marito e con i genitori, oggi era a Ostia per riconoscenza, non solo per abbracciare chi l’ha riportata in vita ma anche per donare un nuovo strumento salvavite.
Tutto è iniziato esattamente quattro mesi fa, alle 6,30 del 21 ottobre, e a raccontarlo è la stessa protagonista. “Con mio marito – dice – stavamo tornando da un viaggio in Sudafrica. Mentre stavamo sbarcando dall’aereo a Fiumicino, ho sentito un dolore a una gamba e, subito dopo, uno stordimento. Ho perso i sensi e mi sono svegliata dopo un’ora. Solo dopo, attraverso il racconto di mio marito e con la lettura della mia cartella clinica, ho capito cosa è successo e il grave rischio che ho corso. Sono davvero miracolata“.
Giorgia Tinti ha perso i sensi ed è stata immediatamente assistita dai medici del posto di Primo intervento interno all’aeroporto. Le sue condizioni sono apparse da subito molto gravi e, così, un’ambulanza l’ha trasportata al Pronto soccorso del “Grassi” di Ostia dove è stata assistita con codice rosso di assoluta priorità. Mentre i medici cercavano di capire quale fosse la patologia in atto, il cuore di Giorgia di è fermato per ben due volte e sono stati i medici a farlo ripartire. Solo l’intuizione di uno dei soccorritori, che ha sottoposto il cuore della donna a ecografia, è riuscita a venire a capo della situazione: il ventricolo dilatato ha svelato la presenza di un’embolia polmonare in atto. A quel punto, adottata la terapia farmacologica più idonea, la donna è praticamente tornata in vita.
“Mi sono risvegliata – racconta commossa – ed ero lucida. Spossata ma cosciente“. La donna, una volta stabilizzata, è stata trasferita all’ospedale “Vannini” di Torpignattara dove è stata ricoverata per 16 giorni per la terapia di riabilitazione.
Oggi ha comunicato al primario, prof. Ricciuto, tutta la sua gratitudine e la riconoscenza dei suoi cari, donando un ecografo. “Da medico ho compreso non solo la complessità della situazione, con una diagnosi difficile da individuare, ma anche la grande professionalità che questa equipe ha messo a disposizione del mio caso – conclude Giorgia Tinti – Lo ripeto, mi sento davvero miracolata e per me è un piacere essere riconoscente per quanto è stato fatto“. “Salvaguardare la vita dei pazienti è un nostro dovere – commenta il professor Giulio Maria Ricciuto – In questo caso, oltre al piacere di essere riusciti nell’impresa, si aggiunge il valore della riconoscenza che costituisce per noi uno stimolo a dare sempre il massimo“.