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Salvataggio Alitalia, Montino: “Basta polemiche, impariamo dalla crisi sanitaria”

18 marzo 2020 | 17:44
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Salvataggio Alitalia, Montino: “Basta polemiche, impariamo dalla crisi sanitaria”

Il Sindaco: “A quanto pare per alcuni sarebbe preferibile avere 12 mila persone in cassa integrazione per anni invece che tutelare i posti di lavoro”

Fiumicino – “Questa polemica sul salvataggio di Alitalia è grottesca e surreale. Specialmente da parte di certuni benpensanti che parlano da posizioni comode”. Lo dichiara il sindaco Esterino Montino dopo le critiche per gli ultimi provvedimenti del Governo in favore di Alitalia.

“A quanto pare per alcuni sarebbe preferibile avere 12 mila persone in cassa integrazione per anni (a proposito di spesa pubblica!), invece che tutelare i posti di lavoro e preservare una compagnia strategica per il Paese – prosegue il sindaco -. Tra le tante cose che questa crisi sanitaria dovrebbe averci insegnato c’è il principio per cui ci sono asset che per un Paese sono fondamentali e a cui non si dovrebbe mai rinunciare”.

“L’esempio più lampante è la vicenda delle mascherine – sottolinea Montino – che in Italia nessuno produce più. Adesso che sono fondamentali e che scarseggiano anche per il personale sanitario, ci accorgiamo di quanto sarebbe stato più utile evitare che alcune fabbriche chiudessero o delocalizzassero. Invece siamo alla rincorsa della riconversione, come in guerra”.

“E certuni non si rendono conto che rischiamo che lo stesso succeda con l’industria alimentare – prosegue -. Abbiamo permesso alle grandi aziende e alle grandi famiglie di spostare i loro stabilimenti altrove, fuori dal Paese dove sono nate e diventate i colossi che sono. E a forza di svendere questo enorme patrimonio, davanti a una crisi sanitaria come quella in corso, rischiamo di trovarci scoperti su settori in cui, invece, primeggiamo”.

“Lo stesso vale per Alitalia che è un’azienda cruciale per l’Italia – spiega Montino -. L’ultima grande compagnia aerea, la compagnia di bandiera che qualcuno vorrebbe lasciare morire. E cosa succederà quando, passata la crisi, ricomincerà il flusso turistico che, per altro, è uno dei maggiori introiti del Paese? Se in quel momento non avremo una compagnia aerea forte, ci ritroveremo in balia delle aziende straniere che, naturalmente, faranno i loro interessi deviando i flussi, le rotte, gli hub verso i propri paesi”.

“Asset come quello dell’aviazione civile, dell’industria alimentare e altri ancora – conclude il sindaco – devono (devono!) essere preservati per il bene del Paese, oltre che delle 12 mila famiglie coinvolte nella crisi Alitalia. Basta sciacallaggio, basta polemica politica!”.

(Il Faro online)