Infernetto tra incendi e discariche, i residenti: “Istituzioni assenti”
Ennesimo incendio nell’ex centro di compostaggio di via della Cacciuta mentre si moltiplicano le discariche di rifiuti che arrivano a ostruire i canali della bonifica
Infernetto – Ancora un incendio nell’area dell’ex centro di compostaggio di via della Cacciuta mentre crescono le discariche abusive di rifiuti e, con esse, le proteste dei residenti che accusano l’assenza delle istituzioni locali.
E’ esploso intorno alle 13,30 di oggi, venerdì 17 aprile, l’ennesimo incendio in quel che resta del capannone di via della Cacciuta, sequestrato nel 2003 e destinato a centro di compostaggio. Un densa colonna di fumo nero si è levata dal terreno e dal legno che si trova in quello spazio, spargendo l’odore acre del fuoco in tutta la zona. Dopo quello doppio di sabato 4 aprile (leggi qui) e il successivo dell’8 aprile (leggi qui) è il terzo episodio in pochi giorni. Ed è evidente che si tratti di atti dolosi legati a un qualche disegno sul quale la pubblica amministrazione e le forze dell’ordine farebbero bene a fare luce.
La zona bassa dell’Infernetto, ovvero quella che confina con la pineta di Castelfusano, è contemporaneamente martoriata da un fenomeno ormai senza controllo: il proliferare delle discariche di rifiuti. Nel raggio di poche centinaia di metri se ne contano decine, anche di dimensioni ragguardevoli.
Sul proseguimento di via Telve all’angolo con via del Lido di Castelporziano, a ridosso delle splendide chiome dei pini, si trova di tutto, dai calcinacci ai mobili vecchi ai sanitari, ai pezzi di eternit. In via della Cacciuta, ai lati della strada sterrata, sul fondo, quasi alla rete di recinzione con la tenuta presidenziale, oltre gli oggetti ingombranti come divani, materassi e calcinacci, ignoti hanno abbandonato anche sacchi di spazzatura domestica. La Polizia locale è a conoscenza della situazione, come dimostra il nastro da cantiere che dovrebbe attestare il sequestro dell’area.
In via Campo Tures i calcinacci hanno ostruito un canale di bonifica e su quello influente si verifica quotidianamente lo sversamento di olii e liquidi maleodoranti, come dimostra il video girato sul posto da Alessio Dragone. “Vorremmo sapere cosa intendono fare le autorità locali – protesta Alessio a nome dei residenti – Gli incendi proseguono e nessuno sembra curarsene mentre non si posso tenere aperte le finestre per il pericolo che i fumi invadano le case. Il canale una volta aveva l’acqua trasparente popolata di animali, adesso è una latrina, di acqua nera e maleodorante. Sarebbe ore che qualcuno intervenisse seriamente”.