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Spaccio di droga nel sud Pontino, in 10 ricorrono a Tribunale della Libertà

16 luglio 2020 | 19:49
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Spaccio di droga nel sud Pontino, in 10 ricorrono a Tribunale della Libertà

La richiesta formulata al Tribunale della Libertà è stata quella consueta, revoca della misura o pena meno afflittiva.

Il 1 luglio scorso gli uomini della Direzione distrettuale antimafia di Roma, coadiuvati dai colleghi di Formia, hanno eseguito nel sud Pontino 22 ordinanze cautelari per spaccio tra Minturno, Formia e Napoli.

Oggi si è celebrata l’udienza davanti al Tribunale del Riesame di Roma. Al collegio giudicante, composto da Agrimi, Gargiulo e Tomei, i difensori hanno chiesto, per i loro assistiti, la revoca della misura o in seconda istanza l’applicazione di una misura meno afflittiva o anche il braccialetto elettronico.

Gli avvocati di dieci dei ventidue indagati, raggiunti da misura restrittiva il 1 luglio scorso, questa mattina hanno esaminato le varie posizioni sostenendo varie tesi difensive a sostegno di una misura meno afflittiva della misura restrittiva applicata.

La posizione di tre indagati, difesi dagli avvocati Massimo Signore e Renato Archidiacono, è stata esaminata nelle prime ore della mattina. La richiesta formulata al Tribunale della Libertà è stata quella consueta, revoca della misura o pena meno afflittiva. Particolarmente delicata la posizione di uno dei tre indagati che, dall’attività investigativa dei carabinieri della Dda di Roma, risulterebbe essere il referente di zona.

Quando con zona gli inquirenti hanno inteso focalizzare l’attività di spaccio soprattutto a Scauri, non escludendo i centri limitrofi di Gaeta e Formia.
Solo in seconda battuta, in tarda mattinata, il collegio difensivo composto dagli avvocati Enrico Mastantuono, Luca Scipione, Pasquale Cardillo Cupo, Giovanni Valerio e Gianni Bove hanno eccepito la nullità dell’ordinanza cautelare per violazione di legge. I legali hanno evidenziato come il provvedimento del giudice rappresenti esclusivamente una fotocopia della richiesta del sostituto procuratore e nulla aggiunga alle motivazioni per le quali è stata disposta la misura restrittiva.

Gli avvocati hanno, inoltre, eccepito per gli ultimi sette indagati l’assenza del vincolo associativo, trattandosi esclusivamente di assuntori.
Come di consueto il collegio giudicante si è riservato sulla pronuncia, per quanto quest’ultima sia prevista entro lunedì 20 luglio.