Oggi Sposo, il Teatro Trastevere resta in piedi: Cirillo e il suo monologo sull’amore

16 ottobre 2020 | 14:53
Share0
Oggi Sposo, il Teatro Trastevere resta in piedi: Cirillo e il suo monologo sull’amore

Roma, 16 Ottobre – Il festival del Teatro Off Re-Inventaria riesce a proseguire la sua X edizione al Teatro Trastevere, nonostante l’emergenza sanitaria. Dopo l’appuntamento con le Carrozzerie N.o.t., ecco la prima di “Oggi Sposo”, lo spassosissimo monologo di Matteo Cirillo, vincitore della V edizione del Premio Teatro Traiano. 

A distanza e rigorosamente rispettosa delle norme anti-Covid, la platea è comunque gremita di persone, al massimo della capienza consentita. Ancora una volta, il  Trastevere resta in piedi, confermandosi come uno degli attori principali sulla scena del teatro Off di Roma. 

Uno sposo resta solo all’altare: è stato lasciato, si, ma potrà essere considerato un particolare? Lui decide di sposarsi lo stesso, il pubblico ride dai primi istanti. In frac e con un mazzo di fiori bianchi che stringe in mano, l’attore esita sul proscenio illuminato da un fascio di luce bianca, aspettando qualcuno che non arriverà.

Da qui, l’azione si sposta sul palcoscenico vero e proprio: una scenografia spoglia, un tavolino con due sedie da un lato e un baule dall’altro bastano per sviluppare un racconto, una tempesta d’immagini che trascina lo spettatore nel passato: la memoria dei primi momenti, quando tutto nasce e quando ogni momento con l’altro può essere sperato e desiderato profondamente. Un caffè insieme senza sapere nulla dell’altro, le idealizzazioni reciproche, le dolorose attese di un messaggio. Tutte emozioni tanto soggettive quanto universali, che Matteo Cirillo ci porta a ri-vivere, attraverso il suo testo e la sua interpretazione.

Energico, spontaneo, intenso: l’attore incarna perfettamente il personaggio che ha voluto creare, perchè rivela se stesso ad ogni battuta. Tra l’esplosività sentita e la comicità irresistibile, inserisce un movimento scenico che ha dell’eccezionale, soprattutto nella lunga “danza con la sedia”, quasi di chapliniana memoria. Saranno forse il frac e i baffi, ma non solo: un’irrequieta, esatta mimica di tutto il corpo, che ha tenuto banco da sè per interi minuti, davanti a un pubblico rapito.

Tutti gli elementi scenici sono neri e bianchi, in un contrasto già visivamente allusivo di luce e buio, vita e morte. La costruzione di “Oggi Sposo” gira intorno a un colpo di scena davvero insospettabile: un inno alla disillusione verso la durevolezza del legame d’amore, un pianto per la sua fragilità intrinseca, il dubbio di non conoscersi mai davvero e di essere in balia dell’altro senza mai poter costruire nulla di eterno, viene ribaltato.

L’ineludibile aggancio tra la fine di una storia e il suo inizio, tra il dolore della fine di un legame e le bellissime gioie iniziali, vengono esplorate nell’altrettanto inspiegabile laccio che mette in connessione una visione del tutto cinica dell’amore con la sua interpretazione più sensibile. Una nota di commozione. Buio in sala.

Quando tu mi dirai: “Ma no io voglio andare fuori, voglio uscire a vivere”  E io ti dirò: “No, non farlo..”  E tu … “Ma perché?” , “Perchè questo mondo è troppo grande per tutti e due… rischieremo di perderci. Di nuovo. Resta con me”

Il Faro Online – Clicca qui per leggere tutti gli articoli di Spettacoli