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Covid, boom di contagi ma il rientro a scuola non slitta: in classe il 10 gennaio

3 gennaio 2022 | 18:08
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Covid, boom di contagi ma il rientro a scuola non slitta: in classe il 10 gennaio

Autorevoli fonti di governo assicurano che l’orientamento dell’esecutivo resta quello di mantenere la data fissata

Roma – Nonostante l’impennata dei contagi e la corsa della variante Omicron, non dovrebbe slittare il rientro a scuola dopo le feste natalizie. Autorevoli fonti di governo assicurano che l’orientamento dell’esecutivo resta quello di mantenere la data del 10 gennaio per il ritorno degli studenti sui banchi. Lo stesso presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel corso della conferenza di fine anno aveva assicurato che non ci sarebbero stati posticipi. E, nonostante l’aggravarsi del quadro epidemiologico, la linea non sarebbe cambiata nelle ultime ore. Oggi il governatore campano, Vincenzo De Luca, aveva chiesto un posticipo di 20-30 giorni dei rientri in aula. Ma dal governo non dovrebbero arrivare sorprese: il calendario scolastico resterà invariato.

“Nel quadro attuale di diffusione del contagio fra i giovanissimi – aveva detto -, mi parrebbe una misura equilibrata e di grande utilità il semplice rinvio del ritorno a scuola. Prendere 20-30 giorni di respiro, consentirebbe di raffreddare il picco di contagio, che avrà a gennaio probabilmente un’altra spinta, e di sviluppare, in questi giorni, la più vasta campagna di vaccinazione possibile per la popolazione studentesca”.

Sulle scuole “la competenza è nazionale e non regionale”, ma “credo che ci sia ragionevolezza nelle parole di chi sostiene la necessità di uno slittamento” della riapertura, “però preferisco non pronunciarmi prima di un confronto con gli altri governatori”, le parole sul tema di un altro governatore, il presidente della Toscana Eugenio Giani. “E’ evidente che dipende molto dalla situazione epidemiologica che si verrà a creare di qui ai prossimi giorni – ha aggiunto -. Le scuole ripartono il 7, ma per molte il rientro è previsto il 10. Sono sempre stato contrario alla Dad e ho sempre cercato la scuola in presenza, però se la situazione epidemiologica è questa è ragionevole che il governo decida uno slittamento di una o due settimane”. Il presidente della Toscana ha sottolineato che “la trasmissione del contagio fra i bambini è uno degli elementi che fa salire i dati, e ancora tanti bambini dai 5 agli 11 anni si devono vaccinare, e di conseguenza è una situazione che deve essere valutata anche per un possibile slittamento”.

Sulla scuola anche l’intervento del governatore del Veneto, Luca Zaia: “Porteremo avanti proposta sulla scuola ma non possiamo anticiparla oggi. E’ una proposta sulla durata delle quarantene e di chi dovrà fare quarantena rispetto alla situazione vaccinale. Anche per la presenza a scuola? Anche per la presenza a scuola, ma non discriminando tra vaccinati e non vaccinati”. Si tratta di una discussione, spiega, che si svilupperà “in un tavolo nazionale”.

L’unica ‘arma’ contro la dad resta la vaccinazione. Ne è convinto il presidente dell’Anp, Antonello Giannelli che sull’ipotesi di dad ‘differenziata’ tra vaccinati e non in caso di più di un positivo in classe precisa come il protocollo sulle quarantene sia “chiaro, e prevede che con due positivi si vada in dad. Ma la decisione non è del dirigente ma della Asl. Oltretutto – sottolinea Giannelli – a scuola non può sapere chi è vaccinato o chi no, in assenza di una norma che prescriva l’obbligo vaccinale per studentesse e studenti. O, meglio, non ha proprio il diritto di saperlo”.

“Le valutazioni sanitarie spettano agli organi competenti. Cioè al Cts – prosegue Giannelli – La scuola fa di tutto. Occorre gestire l’emergenza sanitaria e la tutela della salute collettiva può essere prevalente sul diritto all’istruzione. Io vedo che il numero dei contagi cresce ovunque. Se sarà necessario tornare in dad, si farà. Certo – ammette – c’è un protocollo di difficile gestione, è una situazione in continuo divenire e, all’interno della stessa classe ci può essere una situazione che cambia in pochi giorni. La Didattica a distanza è la scialuppa di salvataggio. Il mio invito continua ad essere per tutti la vaccinazione”. (fonte Adnkronos)