la storia

In fuga dall’Ucraina, Diana trova “riparo” al Paolo Baffi

14 marzo 2022 | 14:38
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In fuga dall’Ucraina, Diana trova “riparo” al Paolo Baffi

Le porte dell’Istituto Paolo Baffi si sono aperte stamattina per accogliere una nuova studentessa 16enne, fuggita dalla guerra

Fiumicino – Le porte dell’Istituto Paolo Baffi si sono aperte stamattina per accogliere una nuova studentessa, in qualche modo – sua malgrado . speciale. Si tratta di Diana, 16 anni, arrivata a Fiumicino dopo migliaia di chilometri di paura, accolta nella casa di una signora ucraina che sta facendo da base per alcune ragazze inviate da parenti o conoscenti per salvarle dall’orrore della guerra.

Diana è minuta, un po’ spaesata ma con lo sguardo dolce nonostante senta ancora il fischio delle bombe. Non parla italiano, qualche parola in inglese, ma non molto di più… Beh, non importa, non serve il linguaggio verbale a farle capire che un’intera comunità le vuole già bene, che adesso è al sicuro e protetta, accolta come sarebbe auspicabile per ogni essere umano in difficoltà.

La giovane ucraina Diana accolta all'Istituto Paolo BaffiDiana è arrivata con una zia che l’ha accompagnata da una signora di Fiumicino, nonna di alcune bimbe inviate a loro volta dai genitori in Italia. Dopo di loro altre famiglie, amiche delle nipoti, hanno chiesto asilo nella sua casa italiana. I genitori sono in Ucraina, insieme ai fratelli: i maschi non possono allontanarsi, e molte donne hanno deciso di lottare accanto ai loro uomini.

Storia di dolore, di persone strappate alle loro famiglie e alla quotidianità. “Vengono i brividi pensando a cosa sta accadendo – racconta la preside, Monica Bernard – . Diana fino a pochi mesi fa frequentava serenamente il suo Liceo artistico, ed oggi è una ragazza in fuga, sola, angosciata. Il Paolo Baffi non poteva restare indifferente a questa tragedia, e quando si è manifestata l’opportunità di fare qualcosa di concreto, oltre alla raccolta fondi, l’abbiamo fatta”.

Per accoglierla, i ragazzi stessi della sua classe, la 2A alberghiero, hanno organizzato una piccola festa, preparando dolci da consumare insieme. Il miglior modo per farla sentire accolta è stato andare oltre i formalismi e proporle un ingresso a scuola ‘dolce’, in tutti i sensi. “Da oggi Diana è una di noi, ma – conclude Monica Bernard – l’augurio è che possa riabbracciare la sua famiglia in pace”.

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