Il Campidoglio cambia le regole dei cimiteri: stop al nome della donna sulle tombe dei feti

3 novembre 2022 | 16:41
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Il Campidoglio cambia le regole dei cimiteri: stop al nome della donna sulle tombe dei feti

Via libera dall’Assemblea Capitolina: “Oggi si è chiusa una fase fondamentale per i diritti delle donne. Per la tutela della loro privacy e del rispetto delle loro scelte”

Roma –  L’Assemblea Capitolina ha approvato, nella seduta odierna, la proposta presentata dall’Assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti di Roma Capitale Sabrina Alfonsi di modifica del Regolamento di Polizia Cimiteriale del 30 ottobre 1979 in materia di inumazioni di feti, nati morti e prodotti abortivi.

Ad oggi, l’inumazione di prodotti abortivi -20/28 settimane- e dei feti -più di 28 settimane- è automatica e viene disposta nelle medesime aree dove vengono sepolti i bambini nati morti. I prodotti del concepimento – sotto le 20 settimane – vengono invece inceneriti d’ufficio.

“In particolare, con questo provvedimento si modificano gli articoli 4 e 28 del Regolamento disponendo che la donna o gli eventuali aventi diritto possono optare per l’inumazione o per la cremazione dei prodotti del concepimento, dei prodotti abortivi e dei feti”  si legge all’interno di una nota.

La seconda importante modifica riguarda la tutela dell’anonimato della donna prevedendo che sul cippo funerario, non più la croce, posto nell’area di inumazione (riquadri dei bambini) sia riportato solo un codice alfanumerico associato al numero di protocollo della richiesta. Viene anche accolta la proposta, per chi lo richieda, di apporre sul cippo un nome anche di fantasia, un vezzeggiativo, un simbolo o una data.

L’elenco dei protocolli viene custodito nel cimitero e il suo accesso è consentito esclusivamente alla donna o agli aventi diritto nel caso di decesso della donna interessata.

“Con l’approvazione di questa proposta viene modificato un Regolamento ormai datato, così come oggi risulta obsoleto il quadro legislativo nazionale di riferimento, cioè il DPR n.285 del 1990. Una battaglia di civiltà, che abbiamo portato avanti in difesa del diritto di scelta delle donne che interrompono la gravidanza di dare sepoltura o richiedere l’incenerimento dei prodotti abortivi o dei feti, con la più ampia possibilità di decidere e in totale riservatezza. Un provvedimento che è il frutto di un processo di interlocuzione e di ascolto condotto insieme all’assessora alle Pari opportunità Monica Lucarelli con l’obiettivo di tutelare la privacy delle donne e di impedire il ripetersi di fatti drammatici come quello accaduto al Cimitero Flaminio due anni fa, quando una donna ha visto il proprio nome indicato sulla croce dove il suo feto era stato sepolto” dichiara l’Assessora Alfonsi.

“Oggi si è chiusa una fase fondamentale per i diritti delle donne. Per la tutela della loro privacy e del rispetto delle loro scelte. Dopo mesi di confronto con l’assessora Alfonsi e le associazioni siamo arrivati all’approvazione in aula della modifica al regolamento cimiteriale. Oggi Roma ha aggiunto un tassello fondamentale nel mosaico della civiltà e dei diritti. Ringrazio l’Aula, i presidenti delle commissioni Ambiente e Pari Opportunità e la presidente Celli per il lavoro svolto durante tutto l’iter che ha portato al voto di oggi”, dichiara l’assessora alle attività produttive, pari opportunità e sicurezza di Roma capitale Monica Lucarelli.

La presidente della Commissione capitolina Pari Opportunità, Michela Cicculli, commenta:           “Approvata oggi in aula la modifica al regolamento di polizia cimiteriale che introduce importanti passi in avanti, per quanto di competenza dei cimiteri comunali, sul seppellimento dei prodotti abortivi tra la 20a e la 28a settimana di gestazione, verso la corretta applicazione della 194, per l’aborto legale, anonimo e sicuro nel nostro paese. – Cicculli continua – Al nome si sostituisce un codice che non viola la riservatezza, e al temine “madre” si sostituisce quello di “donna interessata” nel rispetto di quanto accaduto. Si introduce, inoltre, la possibilità di procedere, su richiesta, con la cremazione. In molte città i passi fatti sono ancora piu avanzati, grazie alla normativa regionale che permette all’amministrazione di agire a monte in collaborazione con le Asl affinché si proceda senza ricorrere al seppellimento dei prodotti abortivi, laddove non ci sia espressa richiesta della persona interessata. Un lavoro importante – conclude la Presidente – per cui ringrazio l’assessora Alfonsi, ma che inizia fuori dalle istituzioni con la coraggiosa denuncia di Marta che si è fatta portavoce di una lotta di civiltà da continuare nelle aule e ovunque ci sia bisogno di rivendicare il diritto di scegliere sui nostri corpi e sulle nostre libere scelte”.