Fumo tradizionale, vaping, tabacco scaldato: scopriamo le differenze

26 gennaio 2023 | 20:54
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Fumo tradizionale, vaping, tabacco scaldato: scopriamo le differenze

Il fumo, ossia il consumo di tabacco essiccato e combusto, ha una storia molto antica, che risale alle civiltà precolombiane

Fino alla fine degli anni Novanta, il mercato dei prodotti per fumatori era sostanzialmente monopolizzato dal tabacco da combustione (sotto forma di sigarette, sigari, pipe e affini). L’avvento della sigaretta elettronica all’alba del nuovo Millennio e, successivamente, dei dispositivi riscaldatori di tabacco ha rivoluzionato l’intero settore, offrendo ai consumatori una gamma di opzioni molto più ampia. Al contempo, la maggior varietà ha generato spesso una certa confusione, nonostante i prodotti sopra citati presentino caratteristiche distintive ben precise e assai diverse tra loro. In questo articolo vediamo quali sono le differenze sostanziali che contraddistinguono il fumo tradizionale, la sigaretta elettronica e i dispositivi a tabacco riscaldato.

Sigarette e simili: le prerogative del fumo ‘tradizionale’

Il fumo, ossia il consumo di tabacco essiccato e combusto, ha una storia molto antica, che risale alle civiltà precolombiane. Nel corso dei secoli si è trasformato in un prodotto di consumo di massa, grazie anche all’industrializzazione della produzione di sigarette e sigari. Ad oggi, il tabagismo è un fenomeno diffuso in tutto il mondo e rappresenta uno dei maggiori problemi di salute pubblica, anche in Italia: secondo i dati pubblicati dall’ISS, infatti, in Italia i fumatori costituiscono il 24,2% della popolazione.

Ma cosa rende il tabacco e altri prodotti da fumo ‘tradizionali’ così pericolosi per la salute? La risposta è “la combustione”. Quando si fuma una sigaretta, il tabacco (e l’involucro esterno che lo contiene) viene bruciato; contestualmente, il fumatore viene esposto direttamente ai residui della combustione, in particolare il fumo contenente svariate sostanze tossiche e cancerogene. I filtri di cui sono dotate le sigarette riescono solo in parte a catturare le particelle nocive prodotte dall’abbruciamento del tabacco, senza riuscire a neutralizzare per intero la pericolosità del fumo ‘tradizionale’.

Dispositivi a tabacco riscaldato: cosa sono e come funzionano

Comparsi sul mercato solo di recente, i THP (acronimo di Tobacco Heating Product) sono dispositivi elettronici che scaldano una miscela di tabacco così da produrre un vapore contenente nicotina. Grazie ad apposite tecnologie di riscaldamento, accoppiate a sistemi di controllo progressivo della temperatura, tali dispositivi sviluppano calore sufficiente a scaldare la ricarica di tabacco fino a 250° circa, una temperatura ben lontana da quella necessaria ad innescare il processo di combustione.

In tal modo, il dispositivo non produce cenere (a differenza delle comuni sigarette) ed emette una quantità inferiore di fumo e di sostanze tossiche. Ciò rende i THP di moderna generazione come, ad esempio, i riscaldatori a marchio glo™ sviluppati da British American Tobacco, una valida alternativa alle sigarette*, specie per i fumatori che vogliono ridurre il consumo di tabacco e non consumare più quello da combustione.

La maggior parte dei dispositivi THP presenti in commercio utilizza sistemi di tipo resistivo o induttivo per implementare il riscaldamento della miscela di tabacco; esistono, in aggiunta, device che veicolano il calore mediante un mezzo materiale diverso (un substrato di carbone oppure un aerosol), per ottenere un riscaldamento graduale e uniforme.

Sigarette elettroniche: come funzionano i dispositivi per il ‘vaping’

Il termine ‘vaping’ – tradotto in italiano con “svapo” – indica l’utilizzo di prodotti noti a livello commerciale come “sigaretta elettronica” (dall’inglese “e-cigarette”) che, a differenza del nome, è un dispositivo di vaporizzazione. Le e-cig, infatti, sono dotate di un atomizzatore, mediante il quale trasformano una soluzione a base di acqua (contenente anche glicerolo o glicole propilenico, nonché fragranze o aromi) in un aerosol caratterizzato da una percentuale variabile di nicotina. Pertanto, nonostante venga comunemente chiamato ‘sigaretta’, questo prodotto non contiene tabacco (in alcuna forma), ma riproduce l’esperienza di fumata mediante l’emissione di un aerosol reso bianco opaco dalla presenza di glicerolo o glicole propilenico nella soluzione acquosa contenuta nel proprio serbatoio.

*gloTM scalda il tabacco senza bruciarlo. Genera un aerosol di tabacco, meno odore e zero cenere. Questo prodotto non è privo di rischi e contiene nicotina, che crea dipendenza.

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