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Matteo Gigante la stella del tennis: da Casal Palocco al quinto posto in Next Gen

15 febbraio 2023 | 15:27
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Matteo Gigante la stella del tennis: da Casal Palocco al quinto posto in Next Gen

Il campione del X Municipio ha collezionato diverse vittorie importanti in tornei internazionali

Ostia – Fare pronostici sulla carriera di un giocatore, nel tennis, è sempre stato un esercizio difficile. Con l’equilibrio dei nostri giorni, dovrebbe essere vietato per legge. Se parliamo di Matteo Gigante, tuttavia, un pronostico lo si può azzardare: a prescindere da best ranking, tornei vinti e altre amenità, guardare un match del tennista romano sarà sempre un’esperienza divertente.

Mancino, dotato di fantasia e di tocco, Gigante sta vivendo il momento migliore del suo approccio al mondo dei big. E la vittoria nel Challenger di Tenerife, primo titolo nella categoria, lo ha lanciato al numero 5 del ranking dedicato ai Next Gen. (leggi qui) Non male, per uno che in passato era considerato a volte troppo leggero, a volte troppo discontinuo, a volte troppo sfortunato.

Nulla di tutto ciò. Gigante non sarà un gigante, in termini fisici, ma se spostiamo l’obiettivo sul repertorio, siamo dalle parti dei migliori. Oppure, diciamo così, dalle parti di quelli più completi, che non hanno molto da aggiungere a ciò che si portano dalla culla per diritto di natura. Il fatto di avere nella sinistra la mano dominante, inoltre, aggiunge quell’estro che spesso fa la differenza. Nel servizio da sinistra, per esempio, ma pure nei colpi anomali, frutto della fantasia di un ragazzo esile nel fisico e nel carattere, ma tremendamente forte e solido se parliamo di tecnica pura. Tecnica forgiata in casa, peraltro, visto che Matteo è di Casal Palocco (Roma Sud, sulla strada per il mare) e allo Junior Tennis Palocco è cresciuto tennisticamente, col maestro Alessandro Galli come guida.

Quando era bambino, Matteo era sempre un passo indietro, rispetto ai coetanei piùforti. E pure da junior non ha brillato come altri connazionali illustri, anche se ha raggiunto una ottima posizione numero 51 del ranking Itf. Nella sua bacheca Under 18 c’è giusto un titolo, il Grado 4 di Algeri, e una vittoria di un certo valore sullo svizzero Dominic Stricker. Ma l’obiettivo di Gigante era proseguire la sua crescita, migliorare ogni colpo e ogni dettaglio affinché il traguardo del professionismo potesse diventare qualcosa di davvero concreto. Non è un caso che, accanto all’attività Juniores, già da giovanissimo l’allievo del maestro Galli abbia cominciato a fare esperienza nel circuito dei pro. Peraltro raccogliendo immediatamente risultati sorprendenti, per esempio la semifinale nel 25 mila di Santa Margherita di Pula nel settembre del 2019. Per inciso, il suo secondo torneo nel circuito.

Il covid gli ha tolto quasi un anno di esperienza. Gli infortuni hanno fatto il resto, rendendo il cammino complesso, fisicamente ed emotivamente. Ma tra un inciampo e l’altro, i segnali arrivavano, e pure belli evidenti. Esempi? Due set alla pari con Stakhovsky a Biella, la vittoria su un ex top 200 come il serbo Krstin, un set da top 100 contro Maxime Cressy. Ma è nel 2022 che i pezzi del mosaico si mettono assieme. È dallo scorso anno che Gigante e coach Galli capiscono di avere lavorato nel modo giusto. Arriva il primo centro in un 15 mila dollari, a Sharm El Sheikh (in finale sull’altro Next Gen azzurro Vincent Ruggeri), arrivano i quarti a Sanremo con vittoria su Flavio Cobolli, arrivano le semi a Vicenza e Forlì, con un set tolto a Lorenzo Musetti. Insomma, tanti test superati.

Per questo, il trionfo di Tenerife non sorprende. Non sorprende nemmeno che sia giunto sul cemento, visto che il tennis di Matteo si adatta alla perfezione a ogni superficie. Sulla terra può dare sfogo alla sua fantasia e trovare gli angoli mancini più estremi. Ma sui campi duri può sfruttare l’energia e la velocità di palla altrui per mostrare il suo straordinario tempo sulla palla. Lo vediamo spesso effettuare un saltino di aggiustamento prima del rovescio bimane fulminante, gesto spontaneo che aiuta pure a guadagnare qualche centimetro. Lo vediamo spesso disegnare traiettorie perfette col diritto, da ogni posizione del campo. Ma lo vediamo pure inventare la palla corta e magari l’approccio a rete collegato, con la naturalezza di chi con la propria racchetta è in totale simbiosi.

Con l’entrata nei top 200 Atp (oggi Gigante è numero 194), il mancino romano si è portato in ottima posizione per garantirsi l’accesso alle qualificazioni degli Slam, e in ogni caso avrà dei vantaggi importanti quando giocherà da testa di serie nei Challenger. In attesa che il suo talento possa sbocciare anche più in alto. Senza eccessive aspettative, senza nessun timore. (Fonte SupertennisTv.it)(Foto Marta Magni/MEF Tennis Events)

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