La storia

Dall’Ucraina a Fiumicino: storie di accoglienza, terrore e speranza

23 febbraio 2023 | 19:05
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Dall’Ucraina a Fiumicino: storie di accoglienza, terrore e speranza

In un anno la città è stata protagonista dell’accoglienza di giovani, donne e bambini fuggiti dalle bombe per cercare di lasciarsi alle spalle l’orrore della guerra

Fiumicino – Paura per il futuro, terrore per il presente: quanto coraggio ci vuole a lasciarsi tutto alle spalle e ricominciare? Quando non si ha via di scampo e restare può significare morire, fuggire sembra l’unica soluzione, anche se questo significa abbandonare la propria casa, la propria scuola, i propri cari… Questo è quello che hanno vissuto sulla propria pelle Diana, Anton, Yaroslav: tre studenti ucraini costretti a scappare nel marzo 2021 a causa della guerra in pieno corso e che hanno iniziato un nuovo percorso di studi all’Istituto Paolo Baffi di Fiumicino (leggi qui). Ma questa è anche la storia di giovani, donne e bambini che hanno subito lo stesso destino dopoun viaggio fatto di timore ed incertezza, per le sorti di tutto l’orrore che si stavano lasciando alle spalle e per il futuro in un nuovo Paese, una nuova città, una nuova scuola: alcuni di loro sono riusciti a guardare avanti, a rifarsi una vita, altri non sono mai usciti da quell’orrore e forse non ne usciranno mai.

Si perché si può fuggire dalla guerra, ma non da tutto il male e la sofferenza che provoca: il fischio delle bombe che cadono, il rumore assordante dei motori degli aerei, gli spari, la morte sono tutte cose che non si dimenticano e che possono condizionarti per sempre la vita. E questo è proprio quello che è accaduto ad una bambina di 8 anni scappata dall’Ucraina con i genitori ed ora alunna in una scuola elementare di Fiumicino: ogni rumore più forte del normale le provoca un terrore così grande, come se in quell’istante fosse di nuovo catapultata lì, nel pieno della guerra. La paura che si legge nei suoi occhi è la stessa che prova chi è ancora sotto le bombe e quella di chi spera che tutto questo finisca il prima possibile. Per lei, una nuova scuola, nuovi amici e una nuova lingua non sono facili da accettare: tante le difficoltà a capire l’italiano, ma anche solo a socializzare.

E’ vero che questi giovani sono riuscita a scappare, ma fuggire dall’orrore è impossibile o quasi: Diana ha lasciato gli studi e ora vive e lavora a Fiumicino. Mentre Anton e Yaroslav sono riusciti a tornare dalle proprie famiglie. La bambina, invece, è ancora qui e piano piano sta cominciando ad ambientarsi, sperando che riesca anche un minimo a dimenticare.

(Foto – Aris Messinis)

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