Roma, rubano mezzo chilo d’oro ad un anziano: in manette 2 persone

24 maggio 2023 | 12:35
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Roma, rubano mezzo chilo d’oro ad un anziano: in manette 2 persone

I due truffatori, ora agli arresti domiciliari, avrebbero rubato numerosi gioielli in oro

Roma – Avrebbero tentato di derubare un anziano di mezzo chilo di gioielli in oro, prima di essere arrestati dagli agenti della Polizia di Stato del VII Distretto San Giovanni. Protagonisti della vicenda sarebbero due giovanissimi, un uomo di 18 anni ed una donna di 24.

Gli agenti , durante un servizio dedicato al contrasto del fenomeno delle truffe, soprattutto ai danni di persone anziane, mentre controllavano la bretella dell’A24 usata da alcuni soggetti dediti alle truffe come via d’arrivo e di fuga, avrebbero notato una macchina con a bordo le 2 persone, già segnalata come auto utilizzata per la commissione di questi reati.

I poliziotti, dunque,  l’avrebbero pedinata fino a Grottaferrata dove, arrivata nei pressi di un’abitazione, si è fermata e dal suo interno è sceso l’uomo entrato di corsa in casa, mentre la donna sarebbe rimasta a bordo con il motore acceso.

Dopo alcuni minuti, in tutta fretta, l’uomo è uscito dalla palazzina ed è stato bloccato prontamente dagli agenti, che avrebbero trovato nelle sue tasche numerosi gioielli in oro  per un peso di quasi 500 grammi, dunque mezzo chilo.

Le modalità della truffa, come dichiarato dall’anziano vittima del raggiro, sarebbero state quelle del finto nipote in difficoltà bisognoso di un’importante somma di denaro e della successiva chiamata del “direttore” delle poste che chiedeva il denaro per evitare l’arresto del nipote.

L’uomo e la donna, rispettivamente di 18 e 24 anni sono stati condotti presso gli uffici di polizia ed arrestati, mentre il maltolto è stato riconsegnato all’anziano in sede di denuncia. La Procura ha chiesto ed ottenuto, dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Velletri, la convalida dell’operato della Polizia Giudiziaria; lo stesso GIP ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari per entrambi.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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