Blue Monday, il giorno più triste dell’anno tra scienza e marketing

15 gennaio 2024 | 17:06
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Blue Monday, il giorno più triste dell’anno tra scienza e marketing

Dietro il Blue Monday c’è un’equazione di Cliff Arnall

15 gennaio 2024- Se è sempre vero che i Lunedì non ci trovano mai contenti,- vuoi perché anche questa volta il weekend è durato troppo poco e la sveglia lavorativa ci spezza il sonno- oggi è un po’ più vero del normale: siamo arrivati  al Blue Monday, il giorno più triste dell’anno. Guardiamo da vicino la faccenda: più che di calcolo e di perfetta stima della tristezza nella popolazione- si può davvero calcolare la tristezza? O la depressione, potrebbe, essere diventata un fattore di marketing?

Un’equazione o una pseudo-equazione?

Qualcuno, in realtà, un calcolo lo fece realmente: si tratta di Cliff Arnall e siamo nel 2005. Arnall prende in considerazione una serie di variabili, come il meteo, la lontananza delle feste Natalizie, il decadimento definitivo della breve vita dei propositi di inizio anno. L’equazione ha più o meno questo aspetto:

Le variabili, se avete voglia di calcoli, sono le seguenti:

W = meteo
D = debiti da saldare
d = salario
T = fine delle feste Natalizie
Q = fallimento dei propositi di inizio anno
M = livelli motivazionali bassi;
Na = voglia di agire

Non serve un matematico; intuiamo rapidamente che nessuna tra queste cause può essere calcolata con precisione. Arriviamo nel 2012:  il neuroscienziato Dean Burnett commenta la formula, sottolineando che le variabili sono “Arbitrarie, impossibili da quantificare e in larga parte incompatibili tra di loro”. Soprattutto se si pensa che l’equazione sarebbe stata scritta da Arnall in collaborazione con una compagnia di viaggi: si sa che, quando l’umore è basso, prenotare un volo aereo o un weekend fuori è molto più facile.

La profezia che si auto-avvera

Falso o vero, il Blue Monday sembra impossibile da “debellare”: nato come un operazione di marketing, sembrerebbe sia rimasto tale. Ogni anno, di gennaio, il terzo lunedì del mese, sui social tornano a circolare hashtag e articoli sull’argomento: questo lunedì tristissimo con la psicologia c’entra poco. O no? Il rischio più grave, infatti, è quello di farci influenzare troppo, mettendoci sulle spalle una tristezza che, forse, non ci riguarda.

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