il fatto

Ardea, armato di coltello rapina una farmacia: bandito incastrato dalla targa dell’auto

16 gennaio 2024 | 10:40
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Ardea, armato di coltello rapina una farmacia: bandito incastrato dalla targa dell’auto

Immediate le indagini dei carabinieri che sono riusciti, in poco tempo, a risalire alla sua abitazione ed a trovare l’uomo

Ardea, 16 gennaio 2024 – Armato di coltello rapina una farmacia, poi la fuga in auto: è successo ad Ardea dove i carabinieri della locale Tenenza , unitamente ai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile di Anzio – Aliquota Operativa, hanno eseguito un fermo di indiziato di delitto nei confronti di un 36enne italiano gravemente indiziato del reato di rapina.

Verso le ore 13.00, la Centrale Operativa ha ricevuto una richiesta di intervento da parte di una farmacia nel territorio del comune di Ardea, dove era stata appena perpetrata una rapina.

I militari intervenuti sul posto hanno raccolto le testimonianze dei presenti che dichiaravano che, pochi minuti prima, un uomo, travisato con cappellino e occhiali da sole, aveva minacciato il farmacista con un coltello, intimandogli di consegnargli il denaro contenuto nella cassa, ammontante in circa 1500 €, per poi dileguarsi su un’utilitaria nera guidata da un complice.

Immediatamente i carabinieri della Tenenza di Ardea, congiuntamente ai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile di Anzio, hanno iniziato ad indagare, cominciando dalla visione dei sistemi di videosorveglianza della zona, riuscendo a risalire alla targa dell’auto utilizzata e a localizzarla nei pressi di un’abitazione sempre nel comune di Ardea.

Successivi accertamenti, eseguiti anche tramite l’utilizzo delle banche dati in uso alle forze dell’ordine, hanno consentito di risalire all’identità del proprietario dell’auto e anche dell’indagato, già noto per diversi precedenti anche per reati contro il patrimonio. I carabinieri, dopo poche ore, sono riusciti a trovarlo e perquisirlo, rinvenendo e sequestrando una parte della somma di denaro sottratta.

I carabinieri hanno fermato l’indagato e lo hanno portato nel carcere di Velletri, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Sequestrati, infine, anche diversi apparati telefonici e l’auto utilizzata, per lo svolgimento di ulteriori accertamenti per l’eventuale coinvolgimento degli stessi soggetti in fatti analoghi.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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