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Formia, sfrutta i permessi per le visite mediche per evadere dai domiciliari: ri-arrestato

18 gennaio 2024 | 18:24
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Formia, sfrutta i permessi per le visite mediche per evadere dai domiciliari: ri-arrestato

L’uomo, un 52enne, si intratteneva presso varie bar della zona, incontrando anche soggetti pregiudicati

Formia, 18 gennaio 2024 – La Polizia di Stato di Formia, ha denunciato una persona di cinquantadue anni di Formia resosi responsabile del reato di evasione dal regime degli arresti domiciliari.

L’uomo, un ex appartenente alle forze dell’ordine, era stato arrestato nell’ambito dell’operazione di polizia denominata “White Fruit” svolta congiuntamente dal personale del Commissariato di Formia e della Guardia di Finanza di Formia sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma.

In un primo momento l’indagato venne sottoposto alla misura custodiale in carcere; successivamente la misura venne commutata negli arresti domiciliari con applicazione del c.d. braccialetto elettronico.

L’odierna attività investigativa è scaturita su imput della stessa autorità giudiziaria a seguito della presentazione da parte dell’uomo di alcune istanze di permessi ad allontanarsi dall’abitazione, ove scontava la misura, per sottoporsi a delle cure mediche.

Il personale del Commissariato di Formia predisponeva un riservato servizio di pedinamento dell’arrestato, accertando che lo stesso, in violazione dell’autorizzazione ricevuta dall’autorità giudiziaria, sua sponte, anticipava l’orario di visita presso lo specialista e, terminata la visita in pochi minuti, invece di fare immediatamente ritorno a casa, si intratteneva presso varie bar della zona, incontrando, fra gli altri, anche soggetti pregiudicati.

Dopo circa tre ore di pedinamento, durante le quali i poliziotti registravano tutti gli spostamenti dell’uomo, questi veniva fermato e condotto in ufficio per il suo deferimento all’autorità giudiziaria competente.

L’informazione sul risultato raggiunto in questa attività di polizia ha l’intento di dar conto alla cittadinanza dell’impegno profuso dalla Polizia di Stato nel combattere gravi fatti delittuosi, con l’intento anche di svolgere una funzione di monito per quanti si trovano sottoposti a misure limitative della libertà personale.

In tal modo tali soggetti hanno cognizione dell’attività di controllo che viene quotidianamente svolta dagli uffici di Polizia circa il rispetto delle prescrizioni imposte a quanti usufruiscono di misure sostitutive del regime carcerario.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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