la celebrazione

Il 12 maggio ci ricorda tutto lo stupore della parola “mamma”

12 maggio 2024 | 16:18
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Il 12 maggio ci ricorda tutto lo stupore della parola “mamma”

Figura primitiva che sa di casa e protezione, la madre è il primo approccio al mondo esterno del bambino

12 maggio 2024- Mamma: qualcuno diceva che è la parola più bella messa sulle labbra dell’umanità. E, pur volendo star fuori da poesie e modi di dire, pur volendo rimanere nella concretezza della vita di tutti i giorni, non possiamo dire che non sia vero. Ogni seconda domenica del mese di maggio si celebrano le madri di tutto il mondo: figura primitiva che sa di casa e protezione, la madre è il primo approccio al mondo esterno del bambino, il punto di riferimento più certo che abbiamo nel corso delle nostre vite.

La parola “Mamma”

Etimologicamente la parola madre si spiega in modo semplice. Viene dal latino, “mater” . Ma- e qui tutto lo stupito mistero- la parola madre, così come la parola padre, ha una somiglianza incredibile in tutte le lingue del ceppo indoeuropeo. Affascinante l’ipotesi del linguista Roman Jakobson che associò la parola alla ripetizione del fonema “ma” nelle prime fasi del parlato. Il linguista notava la facilità articolatoria e la sua facile riproduzione. Il neonato, in altre parole, tenterebbe di acquistare parola tramite la ripetizione di un fonema molto semplice, il “Ma””.

Le origini della festa

Ma come nasce la festa della mamma? Non possiamo non notare che la ricorrenza sia a maggio, mese della primavera  e della vita che torna a nascere. La celebrazione civile conserva sicuramente delle tracce pagane, di culti antichi connessi alle celebrazioni della fertilità. La festa ha anche qualcosa di cristiano: maggio è canonicamente il mese dedicato alla Madonna, la madre delle madri.

Per come la conosciamo, però, la festa nacque in America grazie a Ann Reeves Jarvis che attorno agli anni Sessanta del 1800 organizzò una serie di incontri conviviali, soprattutto pic-nic, per fare da collante tra le due fazioni nemiche di nordisti e sudisti: lo sfondo storico è quello della guerra civile. Sarà proprio sua figlia che proseguirà la tradizione, fin quando la festa non venne riconosciuta ufficialmente nel 1914 dal presidente americano Wilson.

Nel 1870, intanto, era stata proclamata la “”Mother’s Day Proclamation”: un documento redatto da Julia Ward Howe che esortava le madri ad avere un ruolo attivo nel processo di pacificazione tra gli stati.

…in Italia

In Italia, la celebrazione arriva solo con il fascismo, con un sapore decisamente propagandistico. La ricorrenza, stabilita per il ventiquattro dicembre di ogni anno, aveva lo scopo di premiare le mamme più “prolifiche”. Dopo la guerra, la festa della mamma addirittura raddoppiò: una mantenne la sua origine cristiana, l’altra divenne trovata commerciale dei fiorai. Una prima regolamentazione si ha nel 1959 che stabilisce inizialmente le celebrazioni per l’8 maggio.

L’immagine della madre nel corso del tempo

Se è essere madre è sicuramente un mestiere antico, è anche vero che l’essere madre- che pure è un’esperienza unica che non può esser raccontata- è stato immaginato sempre in modi diversi; questo è chiaramente visibile dalle immagini di madri che nel corso della storia sono apparse su grandi e piccoli schermi. Film, pubblicità, spot hanno dato vita a figure materne sempre al passo con i tempi. Negli anni ’50 la madre era colei in attesa di consigli sulla gestione dei figli, negli anni ’60 era l’angelo del focolare, la sola addetta al benessere e all’educazione della prole. Fino ai primi anni del Duemila, l’immaginario collettivo è stato popolato da figure materne sempre in perfetto equilibrio tra lavoro e gestione dei figli. Perfette lavoratrici, perfette madri.

E’ degli ultimi anni la crescente consapevolezza di quanto essere madri risulti quasi un’alternativa all’essere donne in carriera. Molto spesso, quell’equilibrio tanto auspicato negli anni precedenti si rivela fallace ed impossibile da trovare. Una donna si trova a dover scegliere tra lavoro e famiglia, tant’è che è sensibile il calo delle nascite degli ultimi anni.

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