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Trionfo Atalanta in Europa League: le pagelle dei bergamaschi

23 maggio 2024 | 00:19
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Trionfo Atalanta in Europa League: le pagelle dei bergamaschi

La Dea ha giocato una partita perfetta, con i tedeschi sempre in balia e mai in grado di rispondere. Di seguito le pagelle dei bergamaschi (e i voti altissimi non mancano…)

Dublino, 23 maggio 2024 – Il trionfo dell’Atalanta in Europa League è destinato a rimanere nella storia del calcio italiano, oltre che della Dea. L’ultima vittoria tricolore risaliva al 1999, quando a vincere fu il Parma di Alberto Malesani. Di acqua sotto i ponti, nel frattempo, ne è passata. E Gasperini, all’età di 66 anni e dopo varie finali perse, ce l’ha fatta. La Coppa è sua. E se l’è portata a casa schiantando l’imbattibile Bayer Leverkusen, costretto a capitolare (per la prima volta in stagione) sotto i 3 colpi di Ademola Lookman. I bergamaschi hanno giocato una partita perfetta, con i tedeschi sempre in balia e mai in grado di rispondere.

Le pagelle dell’Atalanta

Musso: 6,5.
Gasperini lo preferisce a Carnesecchi anche in finale, ed è giusto così. Musso ha giocato tutte le partite di coppa, è giusto che giochi anche quella più importante. Ma, anche se sembra impossibile da credere, visto il livello dell’avversario. Ma il portiere argentino, di fatto, è stato spettatore non pagante. Sul finire del primo tempo, con un’uscita avventata ma riuscita, ha mandato in confusione Grimaldo che non è riuscito nel pallonetto. Poi, poco altro. Ma tanto basta per un’ampia sufficienza.

Djimsiti: 7.
Fino a pochi anni fa, retrocedeva in Serie B con il Benevento. Adesso alza la prima Europa League della storia dell’Atalanta, con la fascia di capitano al braccio. Per usare un termine che va di moda oggi, un’upgrade mica da ridere. Leader difensivo e dello spogliatoio, gli attaccanti del Leverkusen sbattono contro di lui (ed i suoi compagni di reparto).

Kolasinac: 7,5.
Era in dubbio per questa partita. Sarebbe stata una perdita pesante, vista anche l’esperienza internazionale. Era l’unica tra le file bergamasche ad aver già giocato una finale di Europa League. Ma ha stretto i denti, Gasperini lo ha buttato nella mischia. E ha fatto bene. Anche se ha giocato solo un tempo, lo ha fatto alla grande. (Dal 45′ Scalvini: 7,5.)

Hien: 8.
Acquistato nel mercato di gennaio dal Verona, con cui stava lottando per non retrocedere, già aveva dimostrato importanti qualità. Poi lo ha preso Gasperini e, come al solito, è diventato ancora più forte. Prestazione dominante.

Ederson: 9,5.
Eroico, commovente. Un guerriero in campo, un’intelligenza calcistica fuori dal comune. In questo trionfo – ed in questa stagione – c’è il suo nome scritto dappertutto. E dappertutto è anche in campo. Ripulisce i palloni, interrompe le azioni avversarie, dà inizio a quelle dell’Atalanta, s’inserisce. Il Bayer Leverkusen gioca 11 vs 16: Ederson vale per 5. Non prende 10 perchè quel voto spetta solo ad un giocatore. E tutti già sapranno chi…

Koopmeiners: 7,5.
Secondo le indiscrezioni dell’epoca, Mourinho avrebbe fatto carte false per portarlo alla Roma. Ma Percassi quando vede un talento, quello vero, non se lo fa scappare. E Koopmeiners se l’è portato a casa lui. E’ un regista avanzato, sinistro magico, batte i calci piazzati. Insomma, fa tutto.

Zappacosta: 7.
Il suo ritorno all’Atalanta gli ha ridato una seconda vita calcistica. Dopo quell’infortunio al crociato, all’inizio della sua esperienza giallorossa, la sua carriera sembrava sul viale del tramonto. Poi è arrivata l’Atalanta, che gli ha dato fiducia. Ed oggi vince l’Europa League arando la fascia destra. (Dall’84’ Hateboer: S.V)

Ruggeri: 7,5.
Mezzo punto in più se lo merita per ciò che rappresenta. Fino a pochi anni fa, non era nemmeno considerato un giocatore di categoria. Ma quest’anno sono stati tutti costretti a ricredersi. Bergamasco di nascita, nelle sue vene scorre sangue nerazzurro. In campo, si è portato tutta Bergamo.

De Keteleare: 8.
Al Milan era diventato spettatore non pagante. In campo, si nascondeva. Nessuno aveva fiducia nel giovanissimo talento belga. Nessuno, tranne Gasperini. Che se l’è preso, l’ha coccolato, facendolo sentire importante. Perchè con giocatori come De Keteleare bisogna fare così. Perchè poi ti ripagano. Nel primo tempo, mette in crisi la difesa tedesca con il pressing, poi esce a metà ripresa. Non ce la faceva più. (Dal 57′ Pasalic: 6,5).

Lookman: 10.
Cosa può fare un calciatore dopo aver segnato una tripletta decisiva in una finale europea? E’ difficile dare una risposta. Probabilmente, un “dopo” c’è, ma è difficile immaginarselo. Chissà se Lookman la pensa uguale, dopo la strepitosa tripletta. Il primo gol di rapina, gli altri 2 sono capolavori, che solo un fenomeno del calcio può fare. E lui lo è. Chapeau.

Scamacca: 7,5.
Se Luciano Spalletti ha visto la partita, avrà già scritto il suo nome nella lista dei pre-convocati per l’Europeo. In fondo, è impossibile non portarlo. Alto, fisicato, tecnico. Non ha segnato, ma è decisivo. La sua assenza, nella finale di Coppa Italia contro la Juve, si è sentita. Ma oggi, a sentirsi, è stata la sua presenza. (Dall’84’ Tourè: S.V)

Gasperini: 10.
E’ l’allenatore più copiato degli ultimi anni (forse secondo solo a Guardiola. Mica una brutta compagnia…). E’ al timone dell’Atalanta da 8 anni, una rarità nel calcio di oggi. Fa rinascere i giocatori, gli dà nuova linfa vitale. La condizione fisica? Chiunque guardi le partite, rimane a bocca aperta. Pressing asfissiante per 100 minuti, contro i quali non si può giocare. Cade chiunque. Anche l’imbattibile Bayer Leverkusen. E, finalmente, all’età di 66 anni il primo meritato trofeo. “Non sono migliore di oggi pomeriggio solo perchè ho vinto una coppa” ha detto, dando una lezione di calcio ai cosiddetti “risultatisti”.  (Foto: X @UEFAcom_it)