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Orrore nelle campagne di Latina: lavoratore perde un braccio e viene scaricato davanti casa

18 giugno 2024 | 12:50
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Orrore nelle campagne di Latina: lavoratore perde un braccio e viene scaricato davanti casa
Foto d'archivio

La denuncia della Flai Cgil: “Siamo davanti alla barbarie dello sfruttamento, che calpesta le vite delle persone, la dignità, la salute e ogni regola di civiltà”

Latina, 18 giugno 2024 – Perde un braccio mentre lavora e viene abbandonato davanti casa: è l’orribile episodio avvenuto a Borgo Santa Maria, in provincia di Latina. Vittima del grave incidente è stato un 30enne che lavorava in un’azienda agricola, impegnato nella lavorazione del fieno. Sulla vicenda indaga ora la Procura di Latina.

La denuncia e la notizia del grave episodio è della Flai Cgil che con la Segretaria Generale di Frosinone Latina è accorsa subito sul posto per vedere cosa fosse successo e come aiutare le persone coinvolte; il lavoratore è stato trasportato in eliambulanza a Roma:“Gravissimo incidente sul lavoro ieri pomeriggio in una azienda agricola dove un lavoratore di nazionalità indiana addetto al taglio del fieno ha avuto un braccio staccato da un macchinario e altre gravi fratture; all’orrore dell’incidente si aggiunge il fatto che invece di essere soccorso dai datori di lavoro è stato scaricato come un sacco di rifiuti in prossimità della sua abitazione”.

“Sono stata contattata da un lavoratore che mi ha inviato la foto di un arto staccato – racconta Hardeep Kaur, Segretaria Generale Flai Cgil Frosinone Latina – spiegandomi che si trattava di un incidente avvenuto a un compagno di lavoro, che in condizioni disperate è stato scaricato in strada da un pulmino 9 posti. Non è un film dell’orrore, purtroppo è tutto vero. Qui non siamo solo di fronte a un grave incidente sul lavoro, cosa già di per sé allarmante e evitabile, qui siamo davanti alla barbarie dello sfruttamento, che calpesta le vite delle persone, la dignità, la salute e ogni regola di civiltà. Questi campi, queste strade, questi Borghi e contrade li presidieremo ogni giorno e per le prossime settimane saremo in tantissimi, perché non si può lavorare in queste condizioni”.

Il sindaco Celentano: “Inaccettabile violazione dei diritti fondamentali”

“Sono profondamente scossa e addolorata nell’aver appreso della vicenda accaduta ad un giovane lavoratore di un’azienda agricola di Borgo Santa Maria che, secondo quanto riportato dalla stampa, dopo aver subito un grave infortunio sul lavoro che gli ha causato la perdita del braccio sarebbe stato abbandonato davanti alla propria abitazione anziché ricevere immediata assistenza medica”. È quanto dichiara il Sindaco Matilde Celentano.

“Questo episodio – continua la prima cittadina – rappresenta una violazione dei diritti umani fondamentali, della dignità umana e delle norme inerenti la sicurezza dei lavoratori. È inaccettabile che si verifichino situazioni del genere: il luogo di lavoro deve essere un ambiente sicuro e rispettoso delle norme, dove i diritti dei lavoratori sono tutelati e la salute e la sicurezza sono la priorità. Esprimo la mia più sincera solidarietà e vicinanza alla vittima e alla sua famiglia in questo momento difficile e li invito a confidare nell’operato dei Carabinieri, immediatamente intervenuti per ricostruire quanto accaduto e stabilire le responsabilità di ognuno”.

Sinistra Italiana: “Andare a lavoro è come andare al macello”

“Andare al lavoro è come andare al macello. Nella nostra Repubblica fondata sul lavoro un lavoratore di nazionalità indiana è stato scaricato fuori da un pulmino e davanti a casa sua: un macchinario gli aveva tagliato un braccio e gli aveva causato altre gravi ferite”. Lo dichiarano in una nota stampa Danilo Cosentino Segretario Sinistra Italiana Lazio, Mara D’Ercole responsabile Lavoro Lazio e Giuseppe Bortone Segretario Sinistra Italiana Latina.

Un episodio mostruoso, – proseguono –  che racconta il degrado delle condizioni del lavoro e l’abbrutimento della percezione di cosa possa essere una società civile nel nostro paese e nella nostra regione. Questo non è lavoro, questa è barbarie, e dove c’è barbarie non c’è diritto né dignità. Al lavoratore va tutta la nostra solidarietà e il nostro sostegno, rimaniamo informati sulle sue condizioni di salute e saremo al suo fianco per provargli che civiltà e umanità non sono scomparse dalle campagne della provincia di Latina. La nostra solidarietà va anche alla segreteria generale della Flai Cgil di Latina, Hardeep Kaur, che ha dovuto ancora una volta fronteggiare la bestialità delle condizioni cui il lavoro è stato ridotto”.

Bonafoni (Pd): “Ennesimo grave episodio di caporalato. Presentata interrogazione in Regione”

“Questa mattina ho presentato un’interrogazione al Presidente Rocca e all’assessore Schiboni per comprendere quali azioni la Regione Lazio stia mettendo in campo in tema di contrasto al lavoro irregolare e allo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura”. Così in una nota la consigliera regionale del Partito Democratico Marta Bonafoni, presidente della XII Commissione “Trasparenza e pubblicità”.

“La presenza di caporalato e meccanismi di sfruttamento in agricoltura – prosegue Bonafoni – sono testimoniati anche dai dati allarmanti diffusi dall’Ispettorato nazionale del lavoro, che solo nel 2023, a fronte di solo 222 controlli effettuati presso aziende agricole nel Lazio, ha registrato un tasso di irregolarità del 64,5%.

Non dimentichiamo, inoltre, che un’indagine del nucleo investigativo di polizia ambientale e forestale di Frosinone, proprio di recente ha portato alla sospensione dal servizio di un dirigente della Regione Lazio per presunta corruzione nella gestione di fondi per le aziende agricole e che nell’ambito della stessa inchiesta – per cui è indagato anche un parlamentare nazionale – sono emersi episodi sconcertanti, con braccianti costretti a compiere “saluti romani” di fronte a busti ed effigi di Mussolini. Tutti fatti che esigono una pronta risposta e azioni concrete da parte delle istituzioni. Anche per questo, nella passata legislatura abbiamo fortemente voluto e approvato una legge, la n. 18 del 2019, che individua concretamente misure per combattere inaccettabili fenomeni di sfruttamento ancora troppo diffusi nel nostro territorio.

“È proprio per capire cosa stia facendo l’Amministrazione Rocca per attuare quella legge, – conclude – che l’interrogazione presentata chiede quali campagne informative siano state promosse in questi mesi e quali azioni siano state implementate per favorire un maggiore coordinamento e scambio con gli organi che si occupano di vigilanza e controllo. Infine, vogliamo capire in che modo la Regione stia monitorando l’idonea gestione dei fondi nel settore agricolo”.

Capone, leader Ugl: “Intollerabile sacrificare i diritti dei lavoratori”

“Siamo profondamente indignati e addolorati per il tragico incidente sul lavoro verificatosi presso Borgo Santa Maria, in provincia di Latina, dove un lavoratore addetto al taglio del fieno ha subito l’amputazione del braccio e riportato diversi altri traumi. Quello che è ancora più inaccettabile è che il lavoratore sia stato scaricato in strada senza il supporto e l’assistenza necessari. Si tratta di una gravissima violazione dei diritti dei lavoratori e della dignità umana”.

“Non possiamo tollerare che i lavoratori vengano trattati come semplici numeri, sacrificabili per il profitto. Chiediamo un’indagine approfondita su quanto accaduto e che vengano prese misure immediate per garantire che simili episodi disumani non si ripetano in futuro. Le aziende devono essere responsabili della sicurezza dei loro dipendenti e fornire assistenza adeguata in caso di infortuni sul lavoro. La sicurezza e la dignità dei lavoratori devono essere sempre al primo posto. Questo incidente richiama l’attenzione sulla necessità di rafforzare il contrasto allo sfruttamento potenziando i controlli e le misure a tutela della salute e della sicurezza”. Lo hanno dichiarato in una nota congiunta Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, e Armando Valiani, Segretario Regionale UGL Lazio, in merito al drammatico infortunio in provincia di Latina, dove un trentenne addetto al taglio del fieno ha subito l’amputazione di un braccio e riportato altre gravi fratture sul luogo di lavoro”.

D’Amato (Az): “. Non possiamo accettare che i lavoratori vengano trattati come schiavi”

“Quello che è accaduto a Borgo Santa Maria, in provincia di Latina, secondo la denuncia di Flai Cgil Frosinone Latina, dove un lavoratore ha perso un braccio e poi è stato abbandonato in strada, è barbarie. Non possiamo accettare che i lavoratori vengano trattati come schiavi. Da oltre un anno, assieme ad Azione Latina, richiedo l’istituzione di una commissione d’inchiesta sul lavoro nero e caporalato senza nessuna risposta. Rocca anche su questo non pervenuto”. Lo ha scritto su X il Consigliere regionale e responsabile Welfare di Azione, Alessio D’Amato.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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