Il fatto

Pomezia, “pericolosi” per la sicurezza pubblica: “Daspo Urbano” per 11 ragazzi

26 giugno 2024 | 09:36
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Pomezia, “pericolosi” per la sicurezza pubblica: “Daspo Urbano” per 11 ragazzi

I ragazzi a cui è stato notificato il Daspo Urbano sono in maggior parte minorenni

Pomezia, 26 giugno 2024– I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Pomezia hanno notificato a 11 ragazzi, la maggior parte dei quali minorenni e di nazionalità italiana e straniera, la misura di prevenzione del divieto di accesso alle aree urbane, altrimenti nota come “Daspo urbano”, emessi dal Questore di Roma.

In particolare i Carabinieri, a seguito di varie attività d’indagine svolte negli ultimi mesi, le quali hanno consentito di raccogliere elementi indiziari a carico dei giovani, risultati tutti coinvolti, a vario titolo, in più episodi di risse e danneggiamenti commessi nel comune di Pomezia, hanno richiesto e ottenuto la misura di prevenzione, in forza della quale i destinatari hanno ricevuto il divieto di frequentare il perimetro del centro cittadino per un periodo che va da 1 a 3 anni, con l’obiettivo di salvaguardare l’Ordine e la Sicurezza pubblica.

Tra l’altro, nel mese di marzo scorso, sempre nell’ambito dei medesimi controlli contro la mala movida, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Pomezia avevano anche proposto e ottenuto la temporanea chiusura di un circolo privato e di un punto ristoro in forza di un provvedimento emesso dal Questore ex art. 100 TULPS nei confronti dei due esercizi pubblici considerati ritrovo dei giovani violenti.

L’area del centro cittadino, dunque, continuerà ad essere oggetto di intensi controlli da parte delle pattuglie dell’Arma per verificare il rispetto delle misure e salvaguardare così la sicurezza della cittadinanza, turbata dai fatti che avevano visti protagonisti i ragazzi.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio

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