Armato di spranga semina il panico per il centro di Latina: arrestato

1 luglio 2024 | 18:01
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Armato di spranga semina il panico per il centro di Latina: arrestato

L’uomo si aggirava per le strade con fare minaccioso e ha tentato di aggredire i poliziotti

Latina, 1 luglio 2024 – I Poliziotti della squadra volante, lo scorso venerdì, hanno tratto in arresto un cittadino tunisino, responsabile di minacce e resistenza a pubblico ufficiale. In particolare gli agenti della squadra volante, intorno alla mezzanotte, sono intervenuti in zona Nicolosi, dove era stato segnalato un uomo straniero che lì si aggirava con una spranga di ferro in mano e urlando parole in lingua araba.

Giunti immediatamente sul posto, i poliziotti hanno cercato di individuare l’uomo, che nel frattempo si stava spostando a piedi tra le vie limitrofe, trovandolo appunto non molto lontano dal luogo della segnalazione. Lo straniero, a torso nudo, alla vista degli operanti ha iniziato ad urlare, minacciandoli di morte ed avvicinandosi pericolosamente e con fare minaccioso fino a tentare di sferrare un pugno al volto di uno dei due agenti, non riuscendoci solo per la prontezza dell’operatore.

A quel punto i poliziotti, considerato che l’uomo non accennava a collaborare, hanno dapprima tirato fuori il TASER per provare a dissuaderlo ed in seguito lo hanno raggiunto con lo spray caspicum in dotazione, che ha consentito di renderlo inoffensivo e di arrestarlo per i reati di resistenza e minaccia a Pubblico Ufficiale.

Presso gli uffici della Questura l’uomo è stato fotosegnalato e nei suoi confronti sono emersi diversi precedenti di polizia per reati contro la persona nonché la misura dell’obbligo di presentazione alla p.g. in atto. Notiziato il P.M. di Turno, è stato disposto il trattenimento presso le camere di sicurezza della Questura, in attesa del rito per direttissima che si è tenuto nella mattina di sabato e si è concluso con l’applicazione della reclusione per mesi 6, con sospensione condizionale della pena.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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