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Lincoln, Kennedy e non solo: i presidenti americani vittime di attentati

15 luglio 2024 | 00:14
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Lincoln, Kennedy e non solo: i presidenti americani vittime di attentati
Attentato al presidente Ronald Reagan (Foto: Wikipedia, di pubblico dominio)

L’attentato nei confronti di Trump ha scosso l’opinione pubblica mondiale, ma non è la prima volta che un presidente o candidato viene preso di mira

Washington, 14 luglio 2024 – Il mondo si è fermato alle 18:20 di ieri ora americana, alla contea Burter in Pennsylvania, quando un proiettile ha sfiorato l’orecchio dell’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Il colpo ha causato anche la morte di un uomo che, a quanto si apprende de da fonti statunitensi, era un pompiere, mentre altre 2 sono rimaste ferite.

L’attentato a Trump ed il proiettile che cambia la storia

Il cecchino Matthew Thomas Crooks è stato poi ucciso dal Secret Service e, secondo le prime indagini dell’Fbi, avrebbe agito da solo (ma è ancora troppo presto per dare una chiara dinamica dei fatti). L’attentato nei confronti di Trump ha scosso l’opinione pubblica mondiale, eppure non è la prima volta che un presidente degli Stati Uniti (anzi, ex presidente) finisce nel mirino dei fanatici estremisti, vogliosi di farli fuori.

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I presidenti uccisi negli attentati

Dei 46 presidenti Usa, 4 di essi sono stati uccisi in attentati. Il primo di questi fu Abramo Lincoln nel 1865, il quale venne ucciso da un simpatizzante sudista che gli sparò a teatro. A seguire toccò a James Garfield nel 1881,alla stazione ferroviaria della linea Baltimora e Potomac di Washington. Vent’anni dopo fu il turno di William McKinley nel 1901. Ma quello che ha scosso di più l’America e tutto il mondo è stato, senza ombra di dubbio, l’assassinio di John Kennedy il 22 novembre del 1963, mentre attraversava con il corteo presidenziale Dealey Plaza a Dallas, in Texas.

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I presidenti sopravvissuti: il caso Ronald Reagan

Il 30 marzo 1981, a circa 2 mesi dall’inizio del suo mandato presidenziale, fu la volta di Ronald Reagan: stava lasciando l’Hilton Hotel di Washington, dove aveva parlato con 5.000 membri del sindacato Afl-Cio, quando uno squilibrato, John Hinckley Jr, fece fuoco contro il neo presidente perforandogli con un proiettile il polmone sinistro. Reagan rimase ferito quando uno dei proiettili rimbalzò sulla limousine, colpendolo sotto l’ascella.

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Anche l’addetto stampa James Brady, l’agente del Secret Service Timothy McCarthy e il poliziotto Thomas Delahanty furono colpiti durante l’attentato. Le ferite di Reagan non furono notate finché non iniziò a tossire sangue. Fu poi portato al George Washington University Hospital e sottoposto ad intervento chirurgico. Secondo i medici rischiò di morire durante l’operazione. Prima di finire sotto i ferri, Reagan trovò la forza di scherzare con l’equipe medica: “Spero che siate tutti repubblicani“. Fu dimesso una decina di giorni dopo. Hinckley Jr. fu accusato di tentato omicidio ma giudicato non colpevole per incapacità di intendere e di volere. E’ uscito due anni fa dal manicomio criminale di St. Elizabeth a Washington. All’epoca disse che voleva uccidere Reagan per far colpo sull’attrice Jodie Foster, di cui si era infatuato dopo averla vista in “Taxi Driver”.

Altri presidenti americani sono sfuggiti per un pelo a tentativi di assassinio: Franklin Delano Roosevelt, Harry Truman, Theodore Roosevelt e Gerald Ford.

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