Roma, polizia in prima linea contro lo spaccio: 3 arresti

25 luglio 2024 | 18:31
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Roma, polizia in prima linea contro lo spaccio: 3 arresti

Dal X Municipio a Trastevere, non si ferma la lotta allo spaccio

Roma, 25 luglio 2024 – Sono 3 le persone arrestate dalla Polizia di Stato nelle ultime ore in quanto gravemente indiziate del reato di detenzione, ai fini di spaccio, di sostanze stupefacenti.

I poliziotti del X Distretto Lido di Roma hanno arrestato un 18enne italiano gravemente indiziato del reato di detenzione e spaccio di sostanza stupefacente. Nello specifico, gli agenti recatisi presso l’abitazione del ragazzo per l’esecuzione di un’ordinanza di applicazione di misura cautelare, lo hanno sorpreso mentre afferrava dal comodino una busta tentando di dirigersi verso il bagno; a quel punto gli agenti lo hanno fermato e hanno recuperato 13 involucri di sostanza stupefacente del tipo cocaina cotta e cruda. La perquisizione personale e domiciliare ha permesso di rinvenire in totale 2,86 grammi di cocaina e 1.375 euro in contanti.

I poliziotti del commissariato Trastevere nel corso di un servizio finalizzato alla repressione dei reati predatori in piazza Giuseppe Gioacchino Belli hanno arrestato un 40enne italiano. I poliziotti hanno fermato l’uomo alla guida della sua autovettura per un controllo e a seguito di perquisizione personale sono stati rinvenuti 48 dosi di cocaina del peso di 30 grammi.

Infine, i poliziotti del III Distretto Fidene hanno arrestato un 49enne romano all’altezza dei caselli autostradali Roma Sud dell’autostrada A1. A seguito di un’attività investigativa i poliziotti erano venuti a conoscenza del fatto che l’uomo conducesse un’attività di cessione di sostanze stupefacenti, trasportate con un’autovettura a lui in uso, risultata poi a noleggio. Fermato dagli agenti, ha spontaneamente consegnato una busta contenente 5 kg di droga ed è stato arrestato.

L’Autorità Giudiziaria, su richiesta della locale Procura della Repubblica, ha in seguito convalidato gli arresti.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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