Il Fatto

Bar isola Mauritius a Ostia: ordinanza di chiusura per la storica attività, ma la titolare non ci sta

5 agosto 2024 | 07:30
Share0
Bar isola Mauritius a Ostia: ordinanza di chiusura per la storica attività, ma la titolare non ci sta

Emanata l’ordinanza di chiusura per Sonia Buzzi, titolare di un’attività a Ostia da 16 anni. In autunno il nuovo bando di assegnazione, 

Ostia, 5 agosto 2024 – La vicenda che coinvolge Sonia Buzzi, titolare del chiosco-bar Isola Mauritius sul Lungomare Amerigo Vespucci a Ostia, è emblematica di una situazione che sembra ormai destinata a risolversi in maniera drastica. Dopo 16 anni, durante i quali tutte le utenze erano state regolarmente intestate a lei dopo una richiesta di voltura attività, chiuderà i battenti a causa di una determinazione dirigenziale che ordina lo sgombero dell’area comunale su cui sorge l’esercizio.

La chiusura è stata ordinata nonostante la Buzzi avesse richiesto la voltura dell’attività nel 2008, un passaggio che sembrava essere avvenuto senza intoppi fino all’emanazione del recente provvedimento, dopo appena… 16 anni, nei quali nessuna risposta ufficiale era arrivata sulla richiesta di voltura.

La Determinazione dirigenziale e il contesto legale

Il provvedimento di sgombero è stato emesso in seguito alla sentenza del TAR del Lazio che ha rigettato il ricorso presentato dalla Buzzi e dalla precedente titolare, Margherita Sibilla, contro la decisione di non rinnovare la concessione comunale. Secondo la determinazione dirigenziale n. 1568/2024, il chiosco va sgomberato subito, pena l’esecuzione forzata. La determina specifica inoltre che eventuali beni lasciati all’interno dell’area saranno considerati inutilizzabili e rimossi a spese delle titolari.

La voce di Sonia Buzzi

Sonia Buzzi ha espresso la sua frustrazione e preoccupazione per la situazione, sottolineando come la chiusura dell’attività rappresenti non solo un colpo economico, ma anche un’ingiustizia nei confronti di chi, come lei, ha rispettato tutte le norme per anni. “Perdo il bando? Alzo i tacchi e me ne vado, ma fatemi lavorare fino a quel momento,” ha dichiarato la Buzzi, facendo appello a un trattamento che rispetti la sua dignità. “Non posso essere cacciata come una criminale,” ha aggiunto, mettendo in evidenza la disparità di trattamento rispetto ad altre attività simili nella zona che non hanno subito la stessa sorte.

Con l’autunno che si avvicina, è previsto un nuovo bando di assegnazione per la concessione dell’area su cui sorge il chiosco. Nel frattempo, il provvedimento di sgombero resta in vigore e l’incertezza sul futuro del chiosco di Lungomare Vespucci si fa sempre più concreta.

bar mauritius

La comunità locale e i frequentatori abituali del chiosco sono solidali con la Buzzi, ma la realtà amministrativa sembra andare in una direzione diversa, lasciando poche speranze di una soluzione che possa permettere alla storica attività di continuare a operare.

La vicenda, però, solleva dubbi e preoccupazioni, soprattutto considerando che altre attività simili nella stessa zona non hanno subito la stessa sorte. Questo alimenta la frustrazione e il senso di ingiustizia. Nonostante la delusione e la preoccupazione per il futuro, Buzzi continua a sperare in una soluzione equa. “Non posso accettare di essere cacciata così, dopo tutto quello che ho costruito. Voglio solo lavorare fino alla fine del bando,” ribadisce, facendo appello al buon senso delle autorità competenti.

ilfaroonline.it è su GOOGLE NEWS. Per essere sempre aggiornato sulle nostre notizie, clicca su questo linke seleziona la stellina in alto a destra per seguire la fonte.