Crisi del settore funerario, tra abusi e mancanza di regolamentazione. L’ultimo episodio a Roma

16 agosto 2024 | 09:59
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Crisi del settore funerario, tra abusi e mancanza di regolamentazione. L’ultimo episodio a Roma

L’assenza di una regolamentazione chiara nel settore funerario continua a generare abusi e disservizi, con gravi ripercussioni sui cittadini e sulle imprese.

Roma, 16 agosto 2024 – Il settore funerario, già colpito da numerose criticità, torna al centro delle polemiche con l’ultima vicenda riguardante l’agenzia “Funeraria Roma Capitale”. Ma questo episodio è solo la punta dell’iceberg di un problema più ampio: la mancanza di regolamentazione nel settore funerario.

L’inganno dietro la scritta “Roma capitale”

L’agenzia “Funeraria Roma Capitale” – come racconta il quotidiano La Repubblica – si è presentata sul mercato come un servizio ufficiale legato al Comune di Roma, utilizzando il logo “SPQR” e la dicitura “Ama“, associati alla gestione dei servizi cimiteriali e dei rifiuti nella capitale. Tuttavia, questa presentazione ingannevole è stata smascherata dall’Agcm, che ha definito la pratica come “scorretta”. Nonostante l’intervento dell’Authority, l’azienda ha continuato a operare senza modificare significativamente la sua comunicazione, portando così alla sanzione.

L’azienda, recentemente multata per 30 mila euro dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato, ha sfruttato indebitamente il logo SPQR e la dicitura “Ama” per promuovere i propri servizi, ingannando i cittadini che, in momenti di grande fragilità, potrebbero aver confuso una società privata con un servizio istituzionale offerto dal Comune di Roma.

La notizia, pubblicata come detto su La Repubblica, evidenzia come l’agenzia abbia sfruttato a proprio vantaggio la mancanza di regolamentazione chiara nel settore. Questo episodio è solo l’ultimo di una lunga serie di problematiche che affliggono il mondo delle onoranze funebri in Italia e, in particolare, nella Regione Lazio.

La proposta di legge sul settore funerario del 2023: un’occasione persa (per ora)

A poco più di un anno dalla presentazione della proposta di legge funeraria (firmatari Cangemi-Cartaginese), il settore continua a operare in un limbo normativo. Il disegno di legge presentato al Consiglio regionale del Lazio il 30 luglio 2023 (leggi qui), con l’obiettivo di regolamentare in maniera rigorosa le pratiche funebri, è rimasto bloccato senza alcun progresso sostanziale.

La legge proposta mirava a introdurre un quadro normativo che avrebbe dovuto uniformare le pratiche, elevare gli standard di qualità e garantire una maggiore trasparenza nei costi. Tuttavia, l’inerzia legislativa ha lasciato campo libero a pratiche commerciali scorrette, come quella denunciata dall’Agcm. L’assenza di regole precise non solo facilita l’inganno dei consumatori, ma permette anche ad alcuni operatori di lavorare in un mercato opaco e privo di controlli adeguati.

La proposta di legge del 2023 conteneva misure che avrebbero potuto prevenire situazioni come quella denunciata a Roma. Tra queste, la creazione di un registro nazionale delle imprese funebri e la standardizzazione delle tariffe per i servizi essenziali avrebbero fornito ai cittadini strumenti per distinguere tra operatori affidabili e non. Inoltre, l’introduzione di controlli più rigorosi avrebbe garantito il rispetto delle normative sanitarie, una questione cruciale in un settore così delicato.

Eppure, nonostante le promesse e le aspettative, il processo legislativo si è arenato, lasciando gli operatori del settore a fare i conti con un quadro normativo ancora inesistente e spesso ambiguo. Questo stallo normativo rappresenta un grave problema non solo per le imprese funebri, che si trovano senza una guida chiara su come operare, ma soprattutto per i cittadini, che si vedono esposti a potenziali abusi in uno dei momenti più difficili della loro vita.

Settore funerario, un mercato senza regole: i rischi per i consumatori

Il mancato avanzamento della proposta di legge funeraria lascia spazio a una serie di domande inquietanti. Come possono i cittadini fidarsi di un settore che sembra operare senza regole? E come possono le imprese funebri serie competere in un mercato dove chi opera ai margini della legalità sembra avere la meglio?

Le ripercussioni di questa situazione non sono solo di natura economica, ma anche sociale. La mancanza di trasparenza nei costi e la possibilità di operare senza adeguati controlli mettono a rischio non solo la reputazione delle imprese funebri, ma anche la dignità delle persone che si affidano a loro in momenti di grande dolore.

Settore funerario, la necessità di un intervento urgente

È imperativo che la Regione Lazio prenda sul serio la questione e affronti finalmente la regolamentazione del settore funerario. La proposta di legge del 2023 deve essere ripresa e portata avanti con urgenza, non solo per mettere fine agli abusi, ma anche per restituire dignità a un settore che dovrebbe essere al servizio dei cittadini, e non un’opportunità per chi opera ai margini della legalità.

Con l’autunno alle porte, ci si aspetta che il Consiglio regionale prenda finalmente una decisione su questa proposta di legge fondamentale. Le pressioni da parte degli operatori e delle associazioni sono sempre più forti, ma la risposta politica è ancora incerta. Nel frattempo, le famiglie italiane restano in balia di un mercato che necessita urgentemente di regole chiare e trasparenti.

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