Ostia, si avvicinano ad una donna al ristorante mentre pranza e le rubano la borsa: arrestati
Gli agenti si sono lanciati all’inseguimento dei malfattori
Ostia, 21 agosto- Gli agenti della Polizia di Stato del X Distretto “Lido di Roma”, unitamente alle Volanti della Questura di Roma, hanno tratto in arresto due uomini, di origini sudamericane, di 44 e 33 anni, perché gravemente indiziati dei reati di furto, lesioni e resistenza a Pubblico Ufficiale.
Nello specifico, gli agenti, nel percorrere via Lucio Coilio, hanno notato un gruppo di 5 persone, tutte di origine sudamericana, che si stavano avvicinando alle spalle di una donna che era seduta al tavolo di un ristorante insieme alla propria famiglia. I poliziotti si sono appostati senza destare alcun sospetto aspettando di capire le reali intenzioni degli stessi. Ad un tratto, i 5 si sono dati alla fuga con in mano una borsa da donna ed uno zaino e, dopo essere saliti a bordo di un’auto, si sono allontanati
Gli agenti li hanno seguiti dando così vita ad un rocambolesco inseguimento terminato, poco dopo, in corso Duca di Genova dove sono finalmente riusciti a tagliare la strada ai fuggitivi impedendogli di proseguire la folle fuga. I 5 sono scesi dall’auto e si sono nuovamente allontanati a piedi ma due di essi sono stati raggiunti e, con non poca difficoltà e dopo una colluttazione, sono stati bloccati.
I due, un 44enne del Perù e un 33enne cubano, sono stati trovati in possesso di vari effetti personali, tra cui un bancomat, una carta di credito, documenti personali e 100 euro in contanti, che sono stati riconsegnati, in sede di denuncia, agli aventi diritto che ne hanno riconosciuto la proprietà.
I due, dopo le attività di rito, sono stati tratti in arresto perché gravemente indiziati dei reati di furto, lesioni e resistenza a Pubblico Ufficiale.
Gli arresti, su richiesta della locale Procura della Repubblica, sono stati convalidati dell’Autorità Giudiziaria.
Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio
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