Il fatto

“Rivuoi il bancomat? Dammi i soldi”: tentata estorsione a Latina

27 agosto 2024 | 11:21
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“Rivuoi il bancomat? Dammi i soldi”: tentata estorsione a Latina

Il malfattore era entrato in possesso della carta smarrita da un uomo. Poi il tentativo di estorcergli denaro

Latina, 27 agosto 2024- I poliziotti della squadra volante, nella giornata di ieri, hanno denunciato in stato di libertà un cittadino di origine marocchina in quanto presunto responsabile di una tentata estorsione ai danni di un uomo.

In particolare gli agenti sono intervenuti presso la filiale di una banca del capoluogo, dove era stata segnalata la presenza di uno straniero che ancor prima dell’apertura degli sportelli, si era avvicinato agli addetti mostrando loro una carta del tipo bancomat chiedendogli alcune informazioni. Non ottenendo risposta lo straniero si era poi trattenuto in filiale sedendosi nei posti d’attesa.

Poco dopo si è presentato agli sportelli un uomo, che ha rappresentato di aver probabilmente smarrito durante un prelievo una delle sue carte, richiedendo agli operatori se fosse stata trovata. A quel punto questi gli hanno segnalato che probabilmente la carta che stava cercando era in possesso dello straniero seduto nella sala d’attesa e così l’uomo gli si è avvicinato per chiedere informazioni..

Lo straniero, su richiesta, ha mostrato la carta fisica di cui era in possesso ed ha quel punto ha richiesto al legittimo titolare una somma di denaro per poterla riottenere, un tentativo di estorsione che si è pero concluso con l’arrivo degli agenti che, dopo aver fatto restituire il bancomat al titolare,  hanno accompagnato il cittadino in Questura per i successivi accertamenti.

L’uomo, regolare sul territorio in quanto titolare di protezione internazionale, è risultato annoverare alcuni precedenti per tentato furto, al termine delle procedure di identificazione è stato denunciato dai poliziotti all’A.G. per tentata estorsione.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio

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