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Lotta allo spaccio: sequestrati 40 chili di droga a Tivoli

30 agosto 2024 | 10:17
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Lotta allo spaccio: sequestrati 40 chili di droga a Tivoli

Le incessanti operazioni della Polizia per prevenire e arginare il traffico di stupefacenti

Tivoli, 30 agosto 2024 – I poliziotti del Commissariato Distaccato di P.S. “Tivoli – Guidonia” con i colleghi della Squadra Mobile della Questura di Roma e il preziosissimo ausilio di unità cinofile, hanno tratto in arresto un 26enne di Tivoli – che annovera un precedente per reati concernenti le armi – il quale dovrà rispondere della detenzione ai fini di spaccio di kg. 26,7 circa di hashish e kg. 13,5 di marijuana, suddivisi in panetti, oltre a materiale utile per il confezionamento (buste, taglierini, bilancine).

L’ingente quantitativo di droga è stato rinvenuto dai poliziotti all’interno di un box di una palazzina sita a Tivoli Terme, affittato dal giovane da un ignaro proprietario proprio per utilizzarlo come base per lo spaccio. Informato il Pubblico Ministero di Turno presso la Procura della Repubblica di Tivoli, l’uomo è stato tratto in arresto e, al termine delle formalità di rito, è stato condotto in carcere. Nella mattinata odierna il GIP del Tribunale di Tivoli ha convalidato l’arresto, confermando nei suoi confronti la misura cautelare in carcere.

Tale risultato si inserisce nelle incrementate attività di prevenzione e repressione dei reati nelle aree maggiormente interessate dal fenomeno dello spaccio di stupefacenti, con unità operative specificamente dedicate, nel cui ambito, nei giorni scorsi, gli stessi poliziotti del Commissariato “Tivoli – Guidonia” con i colleghi della Squadra Mobile di Roma avevano tratto in arresto, in flagranza di reato, il ventiseienne incensurato S.G., sorpreso nella flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio di circa 213 kg. di sostanza stupefacente del tipo hashish.

Ancora una volta, emerge il coinvolgimento di soggetti tiburtini di giovane età incensurati o comunque caratterizzati da un basso profilo criminale, nei vari segmenti della filiera dello spaccio: ciò è sempre più indicativo degli ampi margini di guadagno derivanti dai traffici di droga a fronte di un presunto senso di impunità da parte di giovani disponibili a rischiare di incorrere nelle maglie della giustizia mettendosi al soldo delle organizzazioni criminali dedite al narcotraffico.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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