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Perchè Israele ha messo Unifil nel mirino?

11 ottobre 2024 | 11:13
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Perchè Israele ha messo Unifil nel mirino?

Nelle scorse settimane Netanyahu ha definito l’Onu “una palude antisemita”, ora i proiettili israeliani colpiscono quartier generale e basi Unifil

Beirut, 11 ottobre 2024 – Il messaggio è chiaro: andatevene da qui, dovete togliervi di mezzo. I proiettili israeliani hanno messo nel mirino il quartier generale e due basi del comando italiano Unifil (Onu) nel sud del Libano, causando 2 feriti indonesiani tra i cashi blu. E secondo quanto riportato dal sito di informazione libanese Al-Nashra, l’Idf avrebbe anche sparato contro una torre dell’Unifil, ferendo un numero imprecisato di peacekeeper del battaglione cingalese, ma su quest’ultimo attacco al momento non ci sono ancora conferme ufficiali da parte dell’Unifil, né delle autorità libanesi.

Dopo l’attacco di ieri sera, tra lo sdegno generale degli alleati e delle Nazioni unite, anche il Governo italiano ha deciso di alzare la voce con il ministro della Difesa, Guido Crosetto, che ha apertamente parlato di “crimine di guerra” e convocato l’ambasciatore israeliano in Italia: il comando è principalmente composto da militari della Brigata “Sassari e in Libano sono presenti oltre 1200 soldati del nostro Paese. Inoltre il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha preteso le scuse da parte dello stato israeliano.

Il portavoce Unifil: “Attacco voluto e deliberato”

Secondo Andrea Tenenti, portavoce della missione delle Nazioni Unite nell’area, “i bombardamenti intorno alla base ormai sono quotidiani”, riporta la Repubblica. E lo stesso Tenenti ha parlato di “attacco voluto e deliberato” L’ex premier e presidente della Commissione Europea  dal 1999 al 2024, ha dichiarato a Piazza Pulita: “Non hanno sparato su un Paese, hanno sparato sul mondo, su una missione delle Nazioni Unite. Quello che è successo oggi è un fatto nuovo nella storia contemporanea, è questo quello che mi ha colpito”. Ma l’astio di Netanyahu nei confronti dell’Onu non dovrebbe stupire, dato che poche settimane fa l’ha definita una “palude antisemita”, dato che molti delegati se ne sono andati durante il suo intervento in segno di protesta. Quella stessa Onu che con una risoluzione del 1948 – e ciò andrebbe ricordato a Netanyahu – ha permesso a Israele di avere finalmente una sua terra (a differenza dello Stato palestinese, che non vedrà mai la luce). Insomma, l’esercito israeliano non si è fatto scrupoli nello spaventare anche i suoi alleati. La presenza di Unifil, per l’Idf ed il governo, è una sorta di problema: non hanno campo libero.

Militari italiani in Libano: a cosa serve tenerli ancora lì?

Abbiamo già parlato di come sarebbe meglio ritirare i soldati della missione Unifil dal Libano, per una serie di motivazioni. La missione delle Nazioni Unite ha fallito da tempo il suo intento: nata nel ’78 e prorogata svariate volte, l’obiettivo principale doveva essere quello di garantire la pace nell’area, impedendo eventuali violazioni dei confini e, soprattutto, riportando l’autorità del governo libanese nel sud dello Stato. Risultato? Israele ha invaso di nuovo il Libano e, nel sud del Paese, de facto comanda Hezbollah da decenni. E il Libano si trova in stato di guerra. Ma, a prescindere dall’utilità della missione su cui si può dibattere, l’esercito israeliano ha deciso di non guardare in faccia a nessuno, nemmeno ai peacekeepers, sperandoche prima o poi non ci scappi il morto. Le forze Onu non prendono ordini dal governo di Tel Aviv, il quale non decide dove debbano andare (anche perchè hanno le basi, non vivono per strada), ma rispondono alle Nazioni Unite.

La versione dell’ambasciata israeliana

Intanto, l’ambasciata israeliana in Italia ha diramato una nota: ”Israele apprezza l’assistenza dei Paesi donatori di Unifil, in particolare dell’Italia, e li ringrazia per il loro tentativo di prevenire un’escalation nella nostra regione. Dall’8 ottobre Hezbollah ha lanciato migliaia di missili contro Israele e decine di migliaia di cittadini israeliani sono stati costretti a evacuare le proprie case nel nord. Sfortunatamente Hezbollah sta cercando di nascondersi vicino alle basi Unifil e Israele ha già scoperto tunnel e depositi di armi vicino a quell’area”.

Per questo, prosegue la nota, ”Israele ha raccomandato più volte ai militari italiani dell’Unifil di ritirare parte delle loro forze dall’area per ragioni di sicurezza, ma purtroppo la richiesta è stata respinta. Israele sta investigando su quanto accaduto con grande attenzione e continuerà a compiere ogni sforzo possibile per non colpire le forze dell’Onu e le persone non coinvolte nel conflitto in corso con Hezbollah”. (Foto/Credit photo: peacekeeping.un.org).

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