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Le rotte migratorie verso l’Europa: via mare e via terra, tra rischi e speranze

20 ottobre 2024 | 08:46
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Le rotte migratorie verso l’Europa: via mare e via terra, tra rischi e speranze

L’immigrazione verso l’Europa avviene attraverso diverse rotte marittime e terrestri, ognuna con rischi elevati e difficoltà per i migranti in cerca di una vita migliore.

L’immigrazione verso l’Europa ha assunto un ruolo centrale nel dibattito pubblico e nelle politiche internazionali, con milioni di persone che ogni anno cercano di raggiungere il continente in cerca di sicurezza, opportunità economiche e migliori condizioni di vita. Le rotte utilizzate dai migranti per raggiungere l’Europa variano in base alla loro provenienza geografica e alla disponibilità di accesso, e si distinguono principalmente in rotte via mare e via terra.

Le rotte marittime, come quella del Mediterraneo centrale, sono notoriamente pericolose, con un elevato rischio di naufragi dovuto alla precarietà delle imbarcazioni. Altri percorsi marittimi includono la rotta del Mediterraneo orientale e quella del Mediterraneo occidentale, che conducono rispettivamente verso le coste della Grecia e della Spagna. Un percorso alternativo è la rotta dell’Atlantico, che punta verso le Isole Canarie, una tratta estremamente rischiosa a causa delle forti correnti e delle distanze considerevoli da percorrere.

Le rotte terrestri, come la rotta balcanica e quella orientale, rappresentano altre sfide per i migranti, che affrontano confini fortemente sorvegliati, condizioni climatiche estreme e traffico di esseri umani. Nonostante i rischi, migliaia di persone continuano a percorrere queste strade con la speranza di trovare un futuro migliore in Europa. Le dinamiche migratorie sono influenzate da guerre, povertà, cambiamenti climatici e instabilità politica, rendendo la gestione delle rotte migratorie un tema delicato e complesso per l’Unione Europea.

Le rotte migratorie verso l’Europa sono dunque molteplici e possono essere suddivise in due grandi categorie: via mare e via terra. Ognuna di queste rotte ha caratteristiche specifiche, rischi e aree geografiche ben definite. Di seguito una panoramica delle principali rotte utilizzate dai migranti per raggiungere l’Europa.

Rotte migratorie via mare

  1. Rotta del Mediterraneo centrale
    • Descrizione: È una delle rotte più utilizzate dai migranti, in particolare provenienti dall’Africa sub-sahariana, dall’Africa settentrionale e dal Corno d’Africa. La rotta attraversa il Mediterraneo centrale, con la Libia e la Tunisia come principali punti di partenza e l’Italia (Lampedusa, Sicilia, Calabria) come principale destinazione.
    • Rischi: Questa è una delle rotte più pericolose al mondo, con un alto tasso di mortalità a causa delle cattive condizioni delle imbarcazioni e del rischio di naufragi.
    • Provenienze principali: Niger, Nigeria, Sudan, Somalia, Eritrea, Mali, Gambia, Libia.
  2. Rotta del Mediterraneo orientale
    • Descrizione: Parte dalla Turchia e arriva principalmente sulle isole greche del Mar Egeo (Lesbo, Kos, Samos). È una delle rotte più frequentate dai rifugiati siriani, afghani, pakistani e iracheni.
    • Rischi: Anche se è una rotta più breve rispetto a quella del Mediterraneo centrale, i naufragi sono comuni a causa del sovraffollamento delle imbarcazioni. Inoltre, le condizioni meteorologiche possono peggiorare rapidamente nel Mar Egeo.
    • Provenienze principali: Siria, Afghanistan, Pakistan, Iraq, Iran, Turchia.
  3. Rotta del Mediterraneo occidentale
    • Descrizione: I migranti partono principalmente dal Marocco e tentano di raggiungere la Spagna, attraverso la costa andalusa o le enclavi spagnole di Ceuta e Melilla nel Nord Africa. Negli ultimi anni, questa rotta ha registrato un incremento degli arrivi.
    • Rischi: I migranti affrontano sia il rischio di naufragio sia le pericolose barriere di confine nelle enclave spagnole.
    • Provenienze principali: Marocco, Algeria, Africa subsahariana.
  4. Rotta dell’Atlantico
    • Descrizione: Una rotta molto pericolosa che parte dalla Mauritania, dal Senegal e dal Gambia, e mira a raggiungere le Isole Canarie (Spagna). Negli ultimi anni, è diventata una delle rotte più battute a causa dell’aumento dei controlli lungo le rotte del Mediterraneo.
    • Rischi: Il viaggio attraverso l’Oceano Atlantico è estremamente pericoloso a causa delle forti correnti e delle lunghe distanze, con un alto numero di morti segnalato.
    • Provenienze principali: Mauritania, Senegal, Gambia, Costa d’Avorio, Guinea.

Rotte migratorie via terra

  1. Rotta balcanica
    • Descrizione: Questa rotta è una delle più utilizzate per l’immigrazione via terra e collega la Turchia con i paesi balcanici come Grecia, Macedonia del Nord, Serbia, e da lì verso l’Ungheria, la Croazia o la Slovenia, con destinazioni finali che includono Germania, Austria e altri paesi dell’Europa occidentale.
    • Rischi: I migranti affrontano difficoltà legate ai controlli alle frontiere, al traffico di esseri umani e alle condizioni climatiche avverse. I passaggi in alcuni paesi sono diventati sempre più difficili a causa delle barriere fisiche e delle pattuglie di confine.
    • Provenienze principali: Siria, Afghanistan, Pakistan, Iraq, Iran, Bangladesh.
  2. Rotta orientale
    • Descrizione: Questa rotta parte dalla Bielorussia o dall’Ucraina e si dirige verso i paesi dell’Europa orientale come la Polonia, la Lituania e la Lettonia. È stata recentemente al centro dell’attenzione a causa della crisi al confine tra Bielorussia e Polonia, con migliaia di migranti, principalmente dal Medio Oriente e dall’Asia, bloccati alle frontiere.
    • Rischi: I migranti affrontano temperature rigide, confini fortemente militarizzati e spesso mancanza di strutture per l’accoglienza.
    • Provenienze principali: Iraq, Siria, Afghanistan, Yemen, Asia centrale.
  3. Rotta del Caucaso
    • Descrizione: Meno battuta rispetto ad altre rotte, ma utilizzata da migranti provenienti dal Caucaso meridionale, come Armenia e Georgia, che cercano di raggiungere l’Europa attraversando la Turchia e il Mar Nero o passando per la Russia verso la Polonia e altri paesi dell’Europa orientale.
    • Rischi: La rotta è caratterizzata da forti controlli alla frontiera e condizioni ambientali difficili.

Le rotte migratorie verso l’Europa sono quindi  complesse e spesso molto pericolose, sia via mare che via terra. I migranti provengono principalmente da Paesi colpiti da conflitti, instabilità politica ed economica, o condizioni ambientali avverse, e cercano sicurezza o migliori opportunità di vita in Europa. Resta il problema della collocazione dignitosa, di una politica diversa tra i vari Paesi (leggi qui), della criminalità, dell’equilibrio in nazioni già stressate dalla crisi economica. Se la chiusura totale non è umanamente immaginabile, neanche l’apertura incondizionata, però, è sostenibile. Un rebus complicatissimo per l’Europa e il futuro dell’area Mediterranea.

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