Porto croceristico

Porto Crocieristico Fiumicino: arriva il sì del Ministero dell’Ambiente, ma manca quello del Mic

17 gennaio 2025 | 16:09
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Porto Crocieristico Fiumicino: arriva il sì del Ministero dell’Ambiente, ma manca quello del Mic

Il Ministero della Cultura non ha ancora fatto pervenire il parere. I Comitati continuano a gridare il loro fermo “no”

Fiumicino, 16 gennaio 2025 – Per il Ministero dell’Ambiente (Mase) a Fiumicino si può costruire il porto crocieristico: è la decisione che il Mase ha preso, valutando positivamente il progetto. Il Ministero definisce, infatti, l’opera “senza incidenza sul territorio”. Ma per realizzarlo dovranno essere soddisfatte 17 prescrizioni ambientali, le quali dovranno essere risolte già in fase di progettazione.

Fra le principali prescrizioni il Mase indica: “Soluzioni volte a garantire che parte dei materiali vengano movimentati via mare”; “La possibilità di movimentare i pennelli frangiflutti direttamente via mare.; “Evitare la diffusione di piante alloctone invasive”. Dovrà poi essere progettato “un sistema di barriere per la raccolta dei rifiuti galleggianti” alla foce del Tevere. Si parla poi mobilità, il rischio idrogeologico e la compatibilità aeronautica a causa dell’eccessiva altezza delle navi, dragaggi ed emissioni (delle quali viene imposto il monitoraggio).

Pe il nulla osta definitivo manca ancora, però, quello del Ministero della Cultura (Mic).

Parola ai comitati

“È  un parziale parere favorevole della commissione tecnica che lavora in seno al Ministero dell’Ambiente, ma con stringenti prescrizioni – scrive il Comitato  Tavoli del Porto sui suoi canali social, facendo chiarezza: “Questo parere non è il nulla osta del Ministero, ma una parte della Valutazione di Impatto Ambientale (V.I A.) ancora non conclusa. Il parere di VIA finale è la somma di questo parziale parere con quello del Ministero della Cultura, ancora non pervenuto. Il grave ritardo nell’emissione di quest’ultimo parere (ormai tre mesi) è chiaro sintomo della gravità delle criticità che questo progetto presenta“.

“Con 5 mesi di ritardo esce il parere favorevole del ministero dell’ambiente per la realizzazione del porto crocieristico a Fiumicino, primo esempio nazionale di porto a gestione privata, compiendo una forzatura legislativa e normativa che regolamenta i porti commerciali nel nostro paese”, fa eco il Collettivo No Porto. 

“Il ministero definisce l’opera “senza una significativa incidenza” sul territorio cosa in totale contrapposizione con la natura del porto: una gigantesca colata di cemento– prosegue il Collettivo – che vedrà banchine per crociere, posti barca per yatch, un hotel già chiamato il Colosseo sul mare con 200 stanze, appartamenti, negozi, ristoranti etc. Ci chiediamo come tutto questo possa avere un impatto trascurabile secondo i tecnici del ministero, soprattutto in una zona geologicamente delicata.

Il governo di prima e quello di adesso non si smentiscono tra loro e continuano ad assecondare questo progetto fuori da ogni logica – aggiunge il Collettivo -. Non vogliamo che la nostra comunità e territorio vengano sacrificate in una lotta politica tra destra e sinistra e non vogliamo rimanere schiacciate nella corsa cieca del capitale che porterà localmente solo inquinamento (con tutte le problematiche di salute che ne verranno fuori, pur non avendo un ospedale a Fiumicino), colate di cemento, traffico, azzerata balneazione e perdita della memoria storica della zona del faro e dei bilancioni.

Non siamo disposti a perdere un luogo per noi caro e quindi rivendicheremo sempre come singole persone e collettività un ruolo attivo nelle decisioni politiche che riguardano il bene comune, – conclude il Collettivo No Porto -. rigettando la logica che si interessa delle periferie con operazioni di saccheggio e devastazione avallate dalla peggiore politica”.